È possibile poter dire di essere ancora vivi grazie ad un orologio? La storia di quest’uomo sta facendo il giro del mondo.
Gli orologi moderni non si limitano a fornirci l’orario esatto ma sono dotati di una molteplici funzioni che, in alcuni casi, potrebbero addirittura rivelarsi preziose in situazioni di potenziale pericolo. Arrivando perfino a salvarci la vita. Ne sa qualcosa un uomo che stava facendo un’escursione quando improvvisamente tutto è andato storto.
E che ha confermato che solo grazie al suo orologio all’avanguardia è ancora vivo e ha potuto raccontare quanto accadutogli per mettere in guardia altre persone che dovessero trovarsi in situazioni simili. La sua storia è diventata immediatamente virale perché costituisce un precedente importante in tal senso, e fa seguito ad altri casi analoghi.
Sopravvivere grazie ad un ‘orologio’ moderno: la vicenda che potrebbe aiutare molte persone
Mike Menand, questo è il suo nome, si trovava nell’area ricreativa del fiume Chattahoochee nella zona di Rosweell, Georgia, con i suoi cani Cinnamon e Sugar. Tutto sembrava procedere per il verso giusto ma poi è accaduto qualcosa di inaspettato: secondo il racconto dell’uomo, i cani avrebbero probabilmente notato un coyote e, dato che si sono spaventati, hanno fatto cadere a terra l’uomo trascinandolo fuori dal sentiero facendogli perdere l’orientamento. Fortunatamente Mike indossava uno smartwatch che ha immediatamente rilevato l’incidente e lo ha aiutato a chiedere aiuto consentendogli di mettersi in contatto con i soccorritori.
“Non si può dire per quanto tempo sarei rimasto lì – ha spiegato il fortunatissimo signore – Mi sono reso conto che non potevo muovermi, non potevo alzarmi a causa del dolore”. Invece, semplicemente toccando il suo smartwatch, ha potuto chiamare un’ambulanza ed i cani sono rimasti con lui fino all’arrivo dei soccorritori. Non molto tempo dopo una 46enne di Sandy Springs ha vissuto un’esperienza simile nello stesso parco con i suoi due cani e non è sopravvissuta. “Quando ho letto la notizia ho pensato che sarei potuto essere io – ha affermato Mike – ero da solo, nessuno era nelle vicinanze e nessuno sapeva dove mi trovassi. Non potevo neanche prendere il telefono perché era nella tasca della gamba sulla quale ero sdraiato”. L’uomo è convinto che il dispositivo che aveva al polso gli abbia consentito di sopravvivere, rappresentando in quel momento la sua unica possibilità per ottenere aiuto immediato.