È ora attivo, anche se molti non lo sanno, il parental control in automatico su tutti gli smartphone, che impedisce di accedere ad alcuni contenuti. Ecco quali sono.
È ormai sempre più bassa l’età in cui i più piccoli si avvicinano alle nuove tecnologie, smartphone compresi, al punto tale da riuscire a diventare quasi dei “maestri” per i loro genitori grazie a indubbie capacità di intuito. Permettere loro di usalo può essere utile, soprattutto perché consente di restare in contatto facilmente se non ci si dovesse trovare nello stesso posto, ma è allo stesso tempo importante cercare di vigilare sui loro comportamenti.
È proprio per questo che sono tante le famiglie che utilizzano uno strumento come il parental control, che viene apprezzato perché dà loro modo di capire se possano accedere in maniera indiscriminata a contenuti non adatti. Ora il sistema è diventato attivo in automatico su tutti gli smartphone, è compito dell’utente, se lo desidera, disattivarlo.
Il parental control è ora attivo automaticamente sugli smartphone
Finora a utilizzare il parental control erano soprattutto i genitori di figli piccoli o adolescenti, che avevano così la possibilità di sfruttarlo per sapere se scaricassero app potenzialmente loro adatte o visionassero contenuti pericolosi. A partire dal 20 novembre 2023 la situazione è però cambiata: è infatti scattato, su iniziativa dell’Agcom, il blocco automatico ad alcuni siti, ritenuti inappropriati.
Il riferimento è ad alcune categorie di portali, che potrebbero nascondere dei rischi, proprio per questo sarà impossibile in maniera automatica, a meno che non ci sia un’azione specifica da parte di un utente, poterci accedere. È il caso, tra gli altri, di siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi, quelli legati al gioco d’azzardo, presentano o promuovono violenza o lesioni personali, comprese le lesioni autoinflitte e il suicidio, e siti che promuovono pratiche che possono risultare lesive per la salute, quali la bulimia e l’anoressia.
Non si possono inoltre trascurare nemmeno quei siti che forniscono strumenti per rendere irrintracciabile l’attività online, quelli legati a sette religiose, i siti per adulti dove vengono diffusi contenuti pornografici e quelli che promuovono odio o forme di intolleranza di ogni tipo. Il blocco viene attivato nel momento in cui si acquista una SIM che viene intestata a un minore, mentre per quelle già attive tutto è scattato in maniera automatica.
Ecco come agire
Attivare in maniera automatica il parental control rappresenta così una decisione che l’Agcom ha voluto prendere a tutela dei genitori e dei loro figli. Non si può infatti certamente pensare di stare a vigilare cosa fanno 24 ore su 24, ben sapendo come a essere a rischio possano essere non solo i bambini, ma anche gli adolescenti. A volte, infatti, anche solo per il gusto di sfidare un divieto si finisce per accedere per curiosità a portali per cui ora è scattato il blocco, senza pensare ai pericoli a cui si può andare incontro.
C’è infatti la possibilità concreta non solo di visionare video e immagini non adatte a loro, ma anche di entrare in contatto con malintenzionati, che magari possono fingere di essere coetanei quando non lo sono.
Chi lo desidera ha comunque la possibilità di eliminare le limitazioni. È consentito, ad esempio, personalizzare i filtri, in modo tale da dare modo di sbloccare alcune categorie. In un’ottica futura se uno dei figli dovesse diventare maggiorenne, è ovviamente possibile tornare alla modalità originaria, scegliendo tra diverse opzioni: utilizzando un codice riservato di attivazione OTP via SMS o email, tramite SPID o l’area riservata sul sito dell’operatore o il PIN di attivazione ottenuto al momento dell’attivazione della SIM.
Spesso le SIM dei telefoni utilizzati dai minori risultano essere intestate ai genitori, soprattutto per comodità, in questo caso chi vuole sfruttare il parental control è necessario farne richiesta all’operatore telefonico con cui si ha un contratto attivo.