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Tecnologia

ChatGPT, e se fosse stata una bolla? Il crollo verticale dell’IA più nota al mondo

ChatGPT, dopo l’incredibile successo che ha avuto, potrebbe essere arrivato alla fine. Cosa sta succedendo all’IA?

Le intelligenze artificiali hanno preso piede molto velocemente nel web. Si sono dimostrate efficaci e sono riuscite a conquistare la fiducia degli utenti, nonostante le avversità iniziali. La migliore fra tutte, cioè ChatGPT, ha sorpreso così tanto le persone che è stata usata milioni di volte in poco tempo. Però potrebbe essere giunta al capolinea adesso.

ChatGPT al capolinea? Gli utenti lo stanno abbandonando – Cassanoweb.it

Ad affermarlo è Likeweb, la società di dati Internet che si occupa di analizzare il traffico sulle piattaforme. Le visite mensili per l’intelligenza artificiale sono diminuite di quasi il 10% rispetto al mese precedente a livello globale. Anche i download non sono aumentati, anzi: dà l’impressione che gli utenti si siano stancati. Stanno diminuendo sempre di più con il passare del tempo.

ChatGPT non è più intelligente come prima, gli utenti sono preoccupati: perché lo pensano?

Ma come è successo? Inizialmente si pensava che ChatGPT avesse una crescita più che rapida. I 100 milioni di utenti mensili lo dimostravano in fin dei conti, motivo per cui gli esperti pensavano che l’IA fosse destinata a crescere. E non era casuale che Microsoft avesse investito 10 miliardi di dollari sul bot di OpenAI. Ma la situazione non è andata avanti come speravano.

Ecco cosa sta succedendo all’IA più famosa al mondo – Cassanoweb.it

Il calo di utenti sembra che sia dovuto alla stupidità di ChatGPT. Gli utenti affermano che non sia più intelligente come prima, e che le risposte sono troppo rapide e poco approfondite. Non ha più niente da offrire rispetto a prima. Le persone sono insoddisfatte del servizio di OpenAI, che forse sta cercando di risparmiare sui costi. Questo è quello che si pensa almeno.

L’ipotesi, però, non è soltanto una voce di corridoio. Gli esperti della Stanford University e della UC Berkeley hanno confermato i cali di prestazione di ChatGPT. Ciò significa che l’intelligenza artificiale, a partire dall’inizio di questo anno, ha subito delle variazioni continue. Che sia davvero la fine per il bot di OpenAI? Non è ancora detto per ora.

Sebastiano Spinelli

Nato a Reggio Calabria nel 2000, sono un redattore esperto di tecnologia ed informatica, con una passione verso lo studio delle intelligenze artificiali. Ho avuto modo di formarmi in questo settore nel corso degli anni lavorando come Giornalista. In passato ho studiato come un Grafico Pubblicitario in quanto amante del fotoritocco, per poi concentrarmi totalmente nell'ambito della scrittura.

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