Il distaccamento di Vodafone Italia viene acquistata dalla proprietaria dell’azienda Fastweb: cosa cambierà per gli utenti?
La situazione di Vodafone Italia ha attirato l’attenzione di molte persone. La novità che sta muovendo l’interesse di molti curiosi, investitori e non solo. Un’acquisizione importante che mette in campo molti soldi e lascia un grande punto interrogativo sui lavoratori e sugli utenti della casa di telefonia. Un acquisto molto importante che lascia una traccia indelebile nella storia della Vodafone e della sua conquista del mercato nazionale. Vediamo nel dettaglio e vediamo, soprattutto, cosa cambierà per gli utenti.
Utenti e lavoratori Vodafone: cosa accadrà dopo l’acquisizione
8 miliardi di euro per l’acquisto di Vodafone Italia della Swisscom SA, azienda svizzera proprietaria anche di Fastweb dal 2007. La transazione diventerà operativa nel primo trimestre del 2025. La compravendita ha, ovviamente, costituito la possibilità di una fusione, di una Newco. Lo abbiamo già visto nel mercato nazionale con la fusione di Wind e 3, abbiamo già visto tutti i passaggi e avremo modo di rivedere molte dinamiche con questa acquisizione e, quindi, questa futura fusione. L’acquisto, che ha visto cambiare radicalmente il quadro dei consumatori nel mondo della telefonia e che, soprattutto, vede un cambiamento radicale nel panorama di un settore strategico delle telecomunicazioni, ha visto il coinvolgimento dello stato.
“l’operazione (notificata al Consiglio dei Ministri) non determina una minaccia di grave pregiudizio agli interessi nazionali” Spiega in una nota Swisscom “non sussistono i presupposti per l’esercizio dei poteri speciali di cui all’articolo 2 del decreto legge n.21 del 2012“. Il consiglio dei ministri, il 21 maggio, ha dato il via libera per l’acquisto, attivando l’interesse di molti lavoratori e utenti della casa di telefonia.
Vodafone Italia viene venduta: ecco cosa accade
Sul fronte dei lavoratori le cose non sembrano essere ancora del tutto in pericolo, anche se nel 2023 la Vodafone aveva avviato un processo di esuberi. Una situazione che ha portato molte sigle sindacali a preoccuparsi dell’acquisizione. Ma come per i lavoratori, in attesa di capire se e cosa succederà, anche gli utenti sono in un limbo. Confermiamo, comunque, che Vodafone, come marchio, rimarrà sicuramente fino al 2030. Sicuramente ciò che spaventa e richiama l’attenzione degli utenti e la mancanza di concorrenza e il bacino di utenti così grande.
Il numero degli utenti diminuisce, paradossalmente, perché è concentrato in meno aziende e non costituisce un motivo di concorrenza. In mancanza di questa molti sono spaventati davanti l’impossibilità di avere nuove offerte e, soprattutto, delle possibili modifiche contrattuali per gli utenti oggi attivi. Si consiglia di fare attenzione a tutti i messaggi, mail e chiamate che potranno arrivare da Vodafone, così da capire se verranno esposti possibili cambi contrattuali che devono sempre essere notificati. Nel caso di cambiamenti, sarà possibile recedere il contratto senza penali entro 30 giorni dalla notifica. Nel caso di silenzio e di conferma di un nuovo contratto telefonico, si contano altri 14 giorni per recidere in quanto, in mancanza di conferme, si considera “non richiesto”.