Le truffe online negli ultimi anni sono diventate qualcosa di insostenibile. In tantissimi raccontano esperienze orribili, a voi l’ultima
Le truffe sono sempre state spiacevolissimi eventi, spesso con risvolti gravi sulla vita delle vittime. Una truffa non è sempre fatta dall’eroe povero in qualche novella, destinata a svuotare le tasche del ricco avaro. Troppo spesso la truffa è semplicemente l’atto più devastante ce possa andare a colpire i lavoratori. Il cinema e la letteratura hanno romanticizzato i giovani antieroi specializzati in questi atti. Ma non è sempre qualcosa da osservare con interesse.
Nella vita di tutti i giorni, tutti rischiamo di cadere vittime di decine di truffe diverse. Da quando poi, la realtà si è spostata su un piano di rete online, allora tutto è solo andato peggiorando. Come potete vedere nell’immagine qui sotto, abbiamo riportato un testo standard. Un testo che purtroppo ad oggi è riuscito a rubare i dati personali e riservati di centinaia di persone. Un messaggio amichevole all’apparenza, che però nasconde una lama affilata, pronta a colpirci alla schiena, non appena abbassiamo la guardia.
Dobbiamo sempre prestare il massimo dell’attenzione su tutti i nostri movimenti. Anche quando sembra tutto essere innocuo, quando il messaggio che ci si presenta davanti sembra arrivare da un alleato, da un amico. Sempre massima vigilanza, perché il mondo del web è pieno di volpi, di impostori, di perfidi attori che non aspettano che farvi credere alle loro menzogne. E con questo tratto poetico, possiamo passare al racconto vero e proprio.
Messaggi per truffe online
Alla chiara esposizione dei fatti. Come potete leggere nel messaggio allegato, il truffatore di turno, dell’inganno rinominato poi come “truffa dell’amico”, ci scrive una persona con un numero non registrato nella nostra cartella dei contatti. In questo messaggio lei o lui, si presentano come dei nostri vecchi amici persi da tempo. Ci dicono che ci manderanno anche una foto, per aiutare la nostra memoria a ricordarli.
Insomma, cercano un contatto, tentano di instaurare una connessione, di creare un legame che a detta loro già esisteva. Ci dicono che pensano a noi e che gli manchiamo, facendo partire in noi una vivace curiosità per questo amico ignoto che non ricordavamo di avere. Le vittime predilette, come sempre in queste circostanze, sono gli anziani o comunque gli adulti non nati nell’epoca digitale. Persone che quindi ancora faticano a rapportarsi con i nuovi schemi sociali che la società ci ha imposto.
A conclusione del messaggio di amicizia, l’uomo o la donna ci inviano un link. Ci dicono che per un disagio vario, il loro account di WhatsApp è stato sospeso e ci invitano a cliccare il link che ci ricollegherà poi al loro contatto su Telegram, così da poter chattare in serenità e riprendere la vecchia conoscenza. Questo link però a null’altro servirà, se non ad introdursi nel nostro telefono, per poter rubare dati personali.