Il reso di Amazon diventa ben più complicato del previsto con la variazione di una delle principali regole che lo ha consacrato come colosso.
In questi anni c’è una revisione generale delle grandi aziende che, compreso il loro potere sulla cittadinanza, stanno procedendo a giocare ogni possibile carta per vincere o tornare sui propri passi. Questo è ciò che è accaduto a Netflix con lo stop alla condivisione, tutti pensavano fosse un fallimento e invece è stato un boom di sottoscrizioni.
Ed è un po’ ciò che vuole fare anche Amazon oggi. Sicuramente, nel tempo, c’è stato un abuso di alcuni servizi. E va anche ricordato che questo non è il primo tentativo dell’azienda che, già alcuni anni fa, aveva imposto, per specifiche tipologie di reso, una variazione necessaria perché, di fatto, non era possibile inviare (e non lo è nemmeno oggi) qualunque cosa gratis. In alcuni casi, infatti, bisogna pagare il reso per prodotti specifici.
Rivoluzione Amazon: cambia il reso, sarà più complicato
Un principio di cambiamento c’era quindi già stato ma, poi, non era mai stato modificato altro: rimaneva una questione silente e, ovviamente, le persone avevano già compreso come ovviare e raggirare questo problema, selezionando un’altra motivazione nella procedura di reso. Ora, però, la stretta che arriva è per tutti e non lascia molto margine per strategie alternative. Ci sarà una riduzione del periodo di reso a due settimane.
Solo 14 giorni per alcune categorie di prodotto. La decisione – pare – non arriva da Amazon ma dalla normativa dell’Unione Europea che impone regole uguali per tutti. Sicuramente questa transazione sarà progressiva, ma bisogna ammettere che si tratta di uno dei colpi peggiori nella storia dell’e-commerce. Avere un mese di tempo è importante, basti pensare che addirittura nel periodo di Natale Amazon offre anche 60 giorni di per consentire a tutti di anticiparsi con gli acquisti.
Cosa accadrà da questo momento in poi? Sarà una corsa all’acquisto prima delle feste? Dal 25 marzo al 25 aprile per il momento ci sarà ancora la restituzione di 30 giorni, poi dal 26 aprile in poi entrerà in vigore il nuovo periodo per quanto riguarda elettronica e multimedia. Si potrebbe quindi pensare che la questione è limitata ma in realtà questo potrebbe anche essere solo il principio. Senza considerare, poi, che queste sono di fatto le colonne portanti di Amazon.
In termini pratici questo riguarderà fotocamere, pc, smartphone, tablet, videogiochi, musica, dvd, ma anche prodotti connessi come forniture per l’ufficio. L’obiettivo finale è scoraggiare il comportamento dei clienti che tendono ad acquistare e poi restituire continuamente i prodotti. Anche senza motivo. Le regole si applicano solo ai prodotti venduti da Amazon e non dai venditori che usano la piattaforma. Sicuramente è un cambiamento epocale e complesso, ma ad oggi è sicuramente un primo approccio verso quello che potrebbe essere il futuro degli acquisti online.