Qual è la causa di malfunzionamenti improvvisi e quasi inspiegabili dei nostri smartphone? La scomoda verità.
Quando acquistiamo uno smartphone oggi, siamo perfettamente consapevoli che il dispositivo che abbiamo appena acquistato durerà al massimo qualche anno. Superata quella soglia, cominceranno dei problemi di compatibilità del nostro dispositivo con gli ultimi aggiornamenti delle app che abbiamo sempre usato. Ma andremo anche incontro a problemi di durata della batteria e a una veloce saturazione della memoria che non ci permetterà di immagazzinare i media e le applicazioni di cui abbiamo bisogno.
Oltre a questo, ovviamente la fotocamera non sarà più in grado di reggere il confronto con le fotocamere più recenti e potrebbero mancare delle nuove funzioni implementate nei device di ultima generazione. Questo insieme di cose, ci indurrà inevitabilmente a cambiare il telefono e non ce ne stupiremo più di tanto: si tratta infatti di problemi perfettamente normali che derivano da un fenomeno chiamato obsolescenza e che indica l’invecchiamento dei dispositivi elettronici.
Per quanto questo fenomeno sia strutturale, c’è anche la possibilità che sia programmato dalle aziende produttrici: si tratta di una delle più subdole operazioni di marketing mai messe a punto nella storia dei prodotti tecnologici.
Allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, l’obsolescenza strutturale dei telefoni smartphone arriva dopo circa quattro o cinque anni. Una volta passato questo tempo, usare il telefono comincia a diventare sempre più difficoltoso ma si tratta di difficoltà graduali, che si manifestano in ambiti differenti.
Prima si satura la memoria, poi la batteria comincia a durare meno, poi non possiamo più installare le ultime versioni delle nostre app preferite e così via.
Ci sono però dei casi in cui i malfunzionamenti del telefono arrivano tutti insieme e, spesso, a seguito di un aggiornamento del sistema operativo o di una serie di applicazioni. In alcuni casi, infatti, attraverso gli aggiornamenti dei software, le case produttrici peggiorano di proposito le prestazioni dei dispositivi, allo scopo di costringere i clienti ad ad acquistare un dispositivo nuovo e dalle prestazioni migliori.
In altri casi, invece, gli elementi di hardware inseriti all’interno del dispositivo vengono realizzati in modo che smettano di funzionare ad un certo punto, spesso dopo circa due anni dall’acquisto.
Tra le case produttrici accusate in passato di aver utilizzato queste pratiche scorrette, ci sono Samsung ed Apple. Samsung è stata scagionata per mancanza di prove, mentre Apple è stata ufficialmente riconosciuta colpevole. Cosa fare allora se all’improvviso il telefono smette di funzionare come si deve? La scelta migliore è fare una ricerca su internet per capire se ad altri clienti è successo lo stesso. In quel caso, potrebbe trattarsi di un caso di obsolescenza programmata e si potrebbe anche far causa all’azienda.
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