Tinder comincia la sua battaglia contro i profili fake: la nuova procedura che renderà più sicura la app di incontri più utilizzata al mondo.
Nonostante il crollo verticale che ha dovuto sopportare negli anni della Pandemia, Tinder ha velocemente recuperato terreno nel momento in cui è stato possibile tornare a incontrarsi dal vivo.
Il funzionamento dell’applicazione, per quei pochi che non l’hanno ancora mai utilizzata, è semplicissimo. La app permette di creare un profilo personale con fotografie, una piccola biografia e alcune informazioni sui propri interessi personali. A questo punto l’utente dovrà fissare un range di chilometri entro il quale vuole conoscere persone nuove e di età accettabile per i potenziali partner. Dopo averlo fatto la app comincerà a presentare profili di persone che rientrano nei parametri che abbiamo inserito permettendoci di scartare un profilo o approvarlo facendo scattare il fatidico match.
Una volta formato il match sarà possibile chattare con la persona a cui siamo interessati (a patto naturalmente che anche lei ci abbia matchato) ed eventualmente fissare un appuntamento. Dov’è il gigantesco bug in questo sistema apparentemente perfetto? I profili fake.
Stop ai profili fake: la strategia di Tinder
I profili fake sono una delle grandi piaghe delle app di dating e naturalmente Tinder non fa eccezione. I motivi per cui si creano profili falsi sono i più disparati ma, nei casi più gravi, lo scopo è fare catfishing, ovvero spacciarsi per qualcuno, normalmente giovane e di bell’aspetto, che ha disperato bisogno di soldi. Chi manovra i profili fake è molto abile ad attirare le vittime e a convincerle a inviare denaro con la promessa di un incontro che poi non si concretizza mai.
Per evitare questo genere di truffe romantiche Tinder ha ideato una procedura per verificare i profili, ma in maniera più efficace di quanto avviene sui social di Meta o su X. Per autentificarsi su Tinder, e quindi ottenere il badge di riconoscimento, è necessario caricare un documento di riconoscimento che permetta di essere certi che il profilo caricato corrisponda a una persona reale. Ovviamente il documento non viene reso pubblico ma viene contenuto in una database crittato in custodia della app.
I dati dicono che si tratta di una strategia vincente: i profili verificati su Tinder hanno visto un incremento dei match del 67% rispetto ai profili non verificati. Si tratta di un indizio chiaro e inequivocabile: prima ancora dell’anima gemella, le persone che navigano in rete hanno bisogno prima di tutto di sicurezza.