WhatsApp, cosa fare quando l’app blocca da solo le chat: come intervenire senza causare danni

Whatsapp potrebbe bloccare le chat in automatico, in seguito all’ultimo aggiornamento con la nuova opzione per la sicurezza.

Un problema che molti non conoscono e che quindi non sanno come risolvere, trattandosi di uno strumento nuovo che ancora non è stato utilizzato. Questo comporta l’impossibilità di leggere quanto scritto all’interno ed è per questo che è fondamentale capire cosa fare.

Ogni tanto l’azienda rilascia aggiornamenti, alcuni di questi sono eccellenti e molto apprezzati, altri invece lo sono meno e quindi sicuramente causano problemi maggiori nell’utilizzo comune agli utenti che devono fare i conti con deficit di funzionamento.

Come risolvere il blocco delle chat su Whatsapp

L’ultima novità di Whatsapp è proprio il blocco delle chat ma forse qualcuno non sa nemmeno di cosa si tratta. La nuova funzionalità ha come scopo primario quello di consentire agli utenti di ottenere facilmente maggiore privacy e sicurezza. Sappiamo, come si è ormai consolidato nel tempo, che questo è sicuramente il principale obiettivo dell’azienda che nel tempo ha aggiunto tante opzioni differenti.

Con questo sistema l’obiettivo di Whatsapp è andare a blindare letteralmente le chat private, in questo modo si eviterebbe che terzi possano in qualche modo accedere e visualizzarne il contenuto. Uno stop sincronizzato su tutti i dispositivi, con i vari device che sono connessi. Per sbloccare le chat servirà solo un codice segreto di tipo alfanumerico altrimenti risulteranno illeggibili.

Il problema però ora è anche di altro tipo. Si tratta infatti di andare a bloccare in via preventiva quelle che sono le conversazioni SPAM che arrivano da numeri non in rubrica e potenzialmente a rischio. Questa decisione non sorprende perché negli ultimi mesi sono avanzate due tipologie di truffe che hanno creato molti problemi. La prima riguarda numeri sconosciuti che contattano le persone su Whatsapp per poi chiedere loro di partecipare a una soluzione o comunque lavoro e quindi iniziano a chiedere informazioni e altri elementi a rischio.

Nel secondo tentativo di truffa la questione si aggrava. Sono numeri “finti” che assumono l’aspetto di un contatto presente sullo smartphone e quindi parlano con quella persona che, ignara che si tratti di uno sconosciuto, condivide tutti i dati anche quelli sensibili. Per ovviare a questo problema è stato disposto un sistema di blocco preventivo che avverrà in modo automatico, un po’ come nei telefoni di ultima generazione che declinano direttamente lo SPAM altrove.

Il sistema sicuramente funziona ed è un’ottima idea ma ovviamente dal princpio potrebbe causare qualche errore, ad esempio per messaggi pubblicitari o per qualcuno che ci contatta personalmente e che comunque non è un estraneo, anche se il numero non è presente.