Il nuovo format della Champions League farà impazzire numerose squadre. Per le società coinvolte sono previste grandi novità per il futuro
La nuova formula prevista per la Champions League farà la felicità di tantissime squadre. Non solo per il modo in cui le varie partite verranno distribuite, ma anche per le piacevoli conseguenze che ne deriveranno. Non poche settimane fa lo spauracchio della Superlega è tornato a presentare il conto, salvo poi dissolversi nel giro di pochi giorni.
Per evitare che ciò possa avvenire nuovamente in futuro, ai vertici della UEFA hanno proposto delle novità molto interessanti. Tutte le perplessità dei vari club circa il destino della competizione potrebbero essere state prontamente smentite. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla UCL che verrà.
Champions League: ecco tutte le novità
La prima ventata di innovazione per le prossime edizioni della Champions League non sarà di natura sportiva. O per meglio dire, non del tutto. Verrà infatti totalmente rivista la retribuzione economica, giudicata da alcune società troppo poco congrua rispetto alle partite che si disputano.
In un calcio dove le squadre sono sottoposte a impegni sempre più numerosi, serviva necessariamente rivedere le proprie priorità economiche. Per questo motivo, ai vertici si è deciso di aumentare il montepremi della competizione fino al 30%. Dunque, viste le condizioni precedenti, con questo aumento si dovrebbe arrivare ad un guadagno di 2,7 miliardi di euro.
Soltanto superando la fase preliminare della competizione gli introiti arriverebbero dunque a 60 milioni di euro. Una dinamica che farà felici i club più blasonati, ma che potrebbe aumentare ulteriormente il gap sia tecnico che economico che intercorre in determinati contesti. Ma si sa, in situazioni così difficili bisogna pur sempre fare delle rinunce.
D’altro canto però, ci sono alcuni aspetti su cui ancora non si è riusciti a trovare la giusta intesa. Si sta parlando ovviamente delle tante partite che si giocano. Per le squadre più competitive i calendari sono sempre più fitti d’impegni, e questa è una cosa che va chiaramente a svantaggio di chi ha le rose più corte.
Basti pensare che alcuni giocatori, in un anno solare, si sono ritrovati a disputare anche 81 partite. Un chiaro esempio viene fornito da Bruno Fernandes, annata del 2021. Esistono poi molti altri esempi, che sottolineano come gli interventi da parte della UEFA e della FIFA debbano essere anche altri.
Si può capire da soli che un aumento economico potrebbe non essere sufficiente a sopperire tutto ciò. Ma nella peggiore delle ipotesi, coloro che si qualificheranno in Champions riusciranno comunque ad incassare un tesoretto di 50 milioni di euro. Per quanto non sia affatto scontato che i soldi siano la risposta ad un problema del genere, è sicuramente un incentivo di cui tenere conto.