Gravissimo infortunio in campo, il campione esce in barella e in lacrime: ennesimo lungo stop dopo il match in nazionale
Sono giorni di svariate polemiche attorno al mondo del calcio, è stata una pausa nazionali decisamente tormentata. A tenere banco principalmente negli ultimi tempi è stato l’ormai celebre caso scommesse, con un quadro ancora da chiarire e ripercussioni tutte da accertare. Ma non è l’unico motivo di preoccupazione per le società, anzi.
Come sempre in questi casi, i club hanno guardato con apprensione a quanto avveniva ai loro giocatori in giro per il mondo. Il rischio di infortuni è sempre dietro l’angolo nei match internazionali, e c’è chi da questo punto di vista ha pagato un prezzo carissimo. Uno dei campioni più famosi al mondo è stato vittima di un infortunio piuttosto grave, con immagini che hanno fatto il giro del mondo e lasciato tutti sotto shock.
Infortunio shock per Neymar, stagione finita: e anche la Serie A non se la passa bene
Si è capito subito che l’infortunio capitato a Neymar, in Uruguay-Brasile, non fosse una cosa di poco conto, anzi. Il fuoriclasse verdeoro, ex Barcellona e Psg, oggi in Arabia Saudita, è stato portato via in barella in preda a un pianto a dirotto, per il dolore e per il dispiacere.
Una diagnosi tremenda, quella che lo ha riguardato. Rottura del legamento crociato anteriore e del menisco del ginocchio, sarà necessario un intervento chirurgico di ricostruzione. Si può avere già la certezza che la sua stagione si sia conclusa anzitempo. Il brasiliano non è stato l’unico a pagare dazio in questi giorni e anche la Serie A fa i conti con tanti infortuni post nazionali.
Il Napoli campione d’Italia, già in grossa difficoltà, dovrà rinunciare per almeno un mese a Victor Osimhen, ritrovandolo solo a novembre inoltrato. Non è andata meglio nemmeno alle altre big, già alle prese con tante altre assenze. La Juventus ha perso Danilo, l’Inter Cuadrado, per il Milan si è fermato Chukwueze.
Il tutto, impone una riflessione necessaria sul numero elevatissimo di partite cui i calciatori sono sottoposti. In alcuni casi, si arriva a giocare anche 60 gare in una stagione. A farla da padroni, come sappiamo, gli interessi economici, sotto forma di diritti televisivi e introiti pubblicitari, che reggono per larga parte la baracca. Ma diversi allenatori, e anche calciatori, hanno lanciato l’allarme. Sarà sufficiente per ripensare i calendari?