Lautaro Martinez protagonista di un grande avvio di stagione, il giocatore dell’Inter elogiato per le sue doti dal Pallone d’Oro
Weekend di pausa per le nazionali, prima di rituffarsi, la prossima settimana, nel campionato di Serie A. Si ripartirà dal duello tra Milan e Inter, che al momento sembrano le favorite per contendersi lo scudetto. I rossoneri hanno momentaneamente staccato di due punti i rivali, che però possono contare sull’arma impropria Lautaro Martinez.
Mai così tirato a lucido, il ‘Toro’ argentino ha avuto la sua miglior partenza di sempre. 10 reti in otto giornate, già 11 in stagione se si conta anche il gol in Champions League contro la Real Sociedad. Nelle scorse stagioni, Lautaro ha già fatto cose importanti con la maglia interista ma adesso pare aver compiuto un passo in avanti deciso in termini di maturità e consapevolezza.
Responsabilizzato dalla fascia di capitano e nel pieno di un momento anche personale assai felice (è nato da poco il suo secondo figlio), l’attaccante si sta esprimendo in campo non soltanto con i gol ma anche con una leadership visibile a occhio nudo. Tra i suoi obiettivi, senza dubbio conquistare il titolo di capocannoniere in Italia che ancora gli manca, rivincere lo scudetto e chissà, trascinare nuovamente in Europa l’Inter ad altre imprese, dopo la finale in Champions dello scorso anno. Arrivano adesso anche messaggi di ammirazione da parte di un Pallone d’Oro.
Lautaro Martinez, i complimenti di Roberto Baggio: “E’ il simbolo dell’Inter”
A elogiare in maniera considerevole Lautaro, ci pensa nientemeno che Roberto Baggio. L’ex Divin Codino si dice un grandissimo estimatore del numero 10 nerazzurro e ne tesse le lodi.
Al Festival dello Sport di Trento, organizzato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, intervistato sul palco da Federica Masolin e Pierluigi Pardo, Baggio racconta di seguire le gesta di Lautaro già da diversi anni, ben prima che arrivasse all’Inter: “Lo avevo già visto giocare in Argentina da giovane quando era nel Racing Avellaneda.
Un ragazzo di 18 anni che gioca in Coppa Libertadores, fa tre gol e viene lasciato a casa senza essere convocato per i Mondiali, che intervistato a bordo campo si diceva felice di ciò che aveva fatto e che avrebbe avuto tutto il tempo per andarci…mi fece una grande impressione. E’ veramente straordinario, credo che oggi lui sia il simbolo dell’Inter. Oltre a fare gol è su ogni palla, lotta, va in difesa, un giocatore davvero unico”.