Luca Jurman è finito al centro di una vera e propria bufera mediatica, dopo che la produzione di Amici di Maria De Filippi ha deciso di rispondere a tutte le cose che lui ha detto sul programma nelle ultime settimane. In realtà, sono un po’ di anni che l’ex professore di Amici è tornato a parlare di questo talent sui social e le sue parole sono sempre state molto dure, sia nei confronti degli allievi che in quelli della trasmissione condotta da Maria De Filippi.
Lo scorso mese, ha deciso di rispondergli una volta e per tutte Luca D’Alessio, stanco di vedere sempre questo vocal coach prendersela con ragazzi giovani che in questi anni non hanno fatto altro che cercare di inseguire il loro sogno di vivere di musica. Da quando D’Alessio ha cominciato a rispondere con educazione a Jurman, da lì si sono uniti tanti altri volti, fino a che non è esploso un vero e proprio caso mediatico.
Luca Jurman risponde alla produzione di Amici: interviene Morgan
Alla fine, anche la produzione di Amici stessa ha deciso di intervenire e di chiedere al vocal coach di smetterla di infangare il programma, solo perché non è riuscito “ad arrivare all’uva”. Infatti, hanno rivelato che più volte negli ultimi anni Luca ha chiesto di rientrare nel programma per riprendere quel posto che ha occupato dal 2007 al 2011, e che dal momento in cui non è riuscito ad ottenere di nuovo il ruolo, ha deciso di cominciare a sparlare della trasmissione.
“Ecco quello che succede quando si cerca di prendere le parti del talento e ci si batte per la meritocrazia. Se sono arrivati a questo punto significa che stiamo facendo la cosa giusta e spero che cambi il loro modus operandi. State tranquilli che io ad Amici non ci torno e non tornerò mai!“: è stata questa la lapidaria risposta di Jurman in merito a tutta questa faccenda.
“Jurman anzitutto non ‘infanga’, ma critica” ha risposto Morgan commentando il post del vocal coach. “Jurman, così come altri esseri pensanti e del tutto competenti e costruttivi intellettuali contemporanei attivi e presenti nel dibattito culturale italiano, prende le distanze da un sistema che ha conosciuto e di cui smaschera l’inconsistenza, la cialtroneria”.