Mauro Repetto: “Io esageravo, Max…”, il retroscena inaspettato

L’altra metà degli 883 racconta gli esordi in un’intervista a Rolling Stone, il suo rapporto con Max Pezzali e l’eredità che hanno lasciato.

È in uscita col suo libro Non ho ucciso l’Uomo Ragno che ha curato assieme al giornalista Massimo Cotto, il sottotitolo è evocativo: Gli 883 e la ricerca della felicità. La narrazione di Mauro Repetto è quella di un funambolo sulla linea temporale, un flusso interrotto in continuazione tra flashback, momenti nostalgia e progetti futuri.

Repetto torna a parlare degli 883, gli inizi e il rapporto con Max Pezzali
Mauro Repetto ricorda gli inizi in un’intervista fiume, ecco come nacquero gli 883 – cassanoweb.it (fonte foto YT @radiodeejay)

Ha quasi 55 anni, il suo addio alla band risale al 1994, tante le voci che si sono rincorse sulla sua uscita dal gruppo ma lui ci tiene a spiegare che all’epoca si era semplicemente infatuato di una ragazza e soprattutto che l’obiettivo era andare incontro al sogno americano. Finita la cotta, inizia l’odissea di Repetto che prova a sfondare a Hollywood ma non ci riesce, oltre a registrare un album da solista ZuccheroFilatoNero – non proprio fortunato.

Come sono nati gli 883? Mauro Repetto ricorda gli inizi della band

Nel racconto ai microfoni della storica rivista musicale però ha ripercorso anche le tappe che hanno portato lui e Max Pezzali al successo, per loro che erano solamente compagni di scuola annebbiati da un sogno. “Io esageravo, Max razionalizzava la mia esagerazione e le dava una veste accettabile, io esageravo ancora e lui, come se fosse una partita di ping pong, la rendeva presentabile. Continuavamo così finché non eravamo costretti a fermarci, e alla fine nascevano i pezzi degli 883“, ha dichiarato.

Repetto racconta gli 883: "Io e Max esageravamo, così nascevano le canzoni"
Max Pezzali e Mauro Repetto sono i fondatori degli 883, la band cult degli anni ’90 – cassanoweb.it (fonte foto YT @radiodeejay)

Circolano ancora nella musica italiana, europea e americana le sonorità che ispirarono Repetto e Pezzali allora, soprattutto nel mondo del rap: “In particolare quello francese che ascolto molto vivendo a Parigi. Ultimamente mi ha colpito Doja Cat. Nel rap sento quell’energia come allora, quando con Max siamo partiti campionando Run-DMC, Beastie Boys e Public Enemy”.

Gli 883 hanno lasciato un’impronta indelebile, più di qualcuno ha provato a raccoglierne l’eredità, come ad esempio i Pinguini Tattici Nucleari che hanno sempre ammesso il proprio debito nei confronti del duo di Pavia. Repetto concorda sul fatto che esistano delle somiglianze: “Me l’hanno fatto notare in molti e credo sia la verità. Non so se sia una filiazione, magari è una cuginanza, però li sento molto vicini agli 883 delle origini”.

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