Il cantante ha rischiato grosso qualche tempo fa, l’incidente poteva costargli caro. Il racconto in una lunga intervista.
È finito sotto i ferri per più di dieci ore dopo la corsa disperata in ospedale, i medici lo hanno salvato in extremis. Nek ha ripercorso con lucidità quei terribili attimi dell’incidente, stava seriamente per rimetterci la pelle. “Ero invaso dall’adrenalina ma il dolore era sostituito dal panico. Allo stesso tempo ho avuto la freddezza necessaria per non lasciarmi sopraffare”, ha ammesso in un’intervista concessa a Domenica In.
In studio lo aveva accolto Mara Venier per parlare del suo libro intitolato A mani nude, dove tra l’altro viene raccontato l’episodio risalente al novembre del 2020. Il cantante aveva sottolineato in quell’occasione come la scrittura l’avesse aiutato molto: “La mia mente rimuove certi momentacci, ma è stato molto importante scrivere e non usare la musica perché mi sono aperto maggiormente alle persone”.
L’incidente domestico, poi l’intervento alla mano: il tragico racconto di Nek
“Ho visto per due volte mio padre con la coda dell’occhio e la sensazione era quella che mi dicesse di togliermi il guanto. Il mio cervello e il mio cuore hanno tradotto questa sensazione in quelle parole”, Nek rivive gli istanti drammatici che lo hanno portato quasi a perdere l’uso la mano, stava utilizzando una sega circolare e per poco non ha rischiato di dover dire addio alle dita.
La sequenza nel dettaglio l’aveva raccontata nell’intervista concessa a Verissimo, incalzato da Silvia Toffanin sull’argomento aveva spiegato: “Si è trattato di un momento di distrazione. Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà ma dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano”.
I medici dopo il suo arrivo in ospedale hanno provato a fare il possibile, il cantante si è sottoposto a un intervento di microchirurgia della durata di oltre dieci ore. Parlando ai microfoni de Il Resto del Carlino aveva ribadito come la riabilitazione lo stesse aiutando enormemente: “La mano è al 75-80%, non so dire se migliorerà ancora”. A due anni dallo spiacevole episodio ancora però non riusciva a prendere in mano la chitarra, la speranza è che nel frattempo sia tornato a farlo.