Dopo la diffusione del listone dei 27 Big in gara al Festival di Sanremo 2024, non sono mancate le polemiche da parte di chi è rimasto fuori.
Tiene la barra dritta Amadeus, anche per quella che sarà la sua ultima edizione da direttore artistico non si lascia influenzare. Il successo riscosso dal Festival di Sanremo con lui al timone non ha precedenti, anche per questo la Rai lo lascia fare. Ciononostante, gli artisti rimasti fuori dalla lista dei 27 big che saliranno sul palco dell’Ariston si stanno facendo sentire.
Il conduttore è stato accusato di far partecipare sempre gli stessi, anzi c’è qualcuno che ha addirittura tirato in ballo un altro retroscena. “Non ho parrocchie e amicizie influenti”, ha ammesso il cantante che la kermesse canora è riuscito a vincerla nel 2006, da lì solamente altre due partecipazioni poi il nulla e le proposte non sono certamente mancate.
Amadeus nell’occhio del ciclone, la critica aspra di uno dei big esclusi
Nell’elenco dei ‘cestinati’ ci sono nomi illustri come Al Bano, i Jalisse e Povia. Artisti che hanno fatto la storia della musica italiana, in un modo o nell’altro, che però da qualche anno vengono rimbalzati dal direttore artistico del Festival di Sanremo. Amadeus ha rispedito al mittente le loro proposte, non ci sarà spazio neanche nella 74esima edizione.
A fare la voce grossa è proprio Povia, l’interprete di Vorrei avere il becco, il brano che trionfò nel 2006. Nell’intervista concessa ai microfoni dell’Adnkronos non ha risparmiato critiche al vetriolo: “Mi offro ogni volta, sono pronto per Sanremo da 14 anni ma evidentemente Sanremo non è ancora pronto per me e i miei brani sociali”. Le ultime partecipazioni risalgono al 2009 e al 2010 quando interpretò Luca era gay e La verità, alzando un polverone non indifferente in entrambe le occasioni.
“Sono un libero battitore, non ho parrocchie e amicizie influenti, non ho potere di scambio, mi autoproduco, non ho mai avuto una major che fa pressioni e neanche la voglio”, ha spiegato continuando a rimbeccare il padrone di casa della kermesse musicale per poi concludere: “Il ‘fattore Povia’, che mi tiene fuori dal festival da quasi 15 anni, non dipende dalla canzone brutta o bella, anche se è più facile far pensare questo”.