Il successo e la professionalità di Filippo Bisciglia sono ormai noti a tutti. Nel suo passato, però, vi è un segreto che quasi nessuno conosce.
La televisione, si sa, rappresenta una delle fonti primarie di intrattenimento di molte persone. I vari palinsesti, infatti, offrono una vasta gamma di programmi che vanno dallo sport, alla cultura, ai film, ai reality i quali, da alcuni anni a questa parte, continuano a riscuotere grandi successi. Ne esistono di varie categorie, e ognuno di essi regala emozioni differenti, ma tra quelli più attesi e seguiti dell’anno c’è sicuramente Temptation Island.
Tutti, almeno una volta, ci siamo lasciati tentare dalla curiosità di seguire le avventure delle coppie che hanno voluto intraprendere il loro viaggio nei sentimenti, e tutti, senza ombra di dubbio, abbiamo apprezzato il metodo di conduzione di colui che fin dalla prima edizione ne è al timone: Filippo Bisciglia.
L’esordio in tv di Filippo risale al 2006, anno in cui partecipò come concorrente al Grande Fratello. Da allora, grazie alle sue qualità e al suo talento, è riuscito a farsi strada nel mondo dello spettacolo e ciò, nel 2014, ha fatto sì che proprio lui diventasse il volto di uno dei reality show più amati e seguiti dal pubblico. Non esiste Temptation Island senza Bisciglia il quale, negli anni, ha saputo guadagnarsi la stima, la simpatia e l’affetto dei telespettatori. Prima che arrivasse tutto questo, però, quando era solo un bambino, il conduttore si è trovato a fare i conti con una rara malattia.
La malattia di Filippo Bisciglia
Chiunque, nel proprio passato, conserva uno o più episodi che vengono ricordati con grande dolore. Per Filippo Bisciglia uno di quei momenti risale a quando era solo un bambino, e ha ricevuto la diagnosi del morbo di Parthes. Si tratta di una malattia tipica dell’età infantile che può colpire in prevalenza i maschi tra i 4 e gli 8 anni. Tale patologia interessa la testa del femore verso la quale il flusso sanguigno tende a interrompersi. Questo, ovviamente, provoca un’indebolimento sostanziale dell’osso che, con il tempo, può andare anche incontro alla rottura.
Nei casi più gravi, l’unica soluzione può arrivare anche a essere la protesi dell’anca, ma fortunatamente, dopo delle cure sperimentali alle quali la famiglia ha consentito si sottoponesse, Filippo è riuscito a guarire. Tale episodio, dunque, grazie alla sua forza, alla scienza, alla medicina e all’amore e alla dedizione dei suoi genitori, per Bisciglia rappresenta solamente un lontano ricordo.