L’attore è scomparso quasi quarant’anni fa, non aveva neanche sessant’anni. È stato uno dei più grandi interpreti del nostro Paese
Ha dovuto il suo successo inizialmente a una voce incredibile, all’anagrafe Alberto Zoboli scelse come nome d’arte Alberto Lupo. La sua scalata verso la fama parte dalla radio poi la consacrazione a teatro e in televisione dove ha vestito i panni sia dell’attore che del conduttore.
I più lo ricordando per aver inciso un leggendario duetto con Mina, con la quale tra l’altro aveva presentato il varietà Rai Teatro 10 – alla regia c’era Antonello Falqui. Stiamo parlando ovviamente del brano Parole, parole che vide la luce il 13 aprile 1972. Ma il suo volto fu amato molto anche al cinema, a teatro e negli sceneggiati per il piccolo schermo.
Com’è morto Alberto Lupo che cantò Parole, parole insieme a Mina
La carriera di Alberto Lupo in realtà era cominciata molto prima, classe 1924 e originario di Genova ha coltivato la passione per la recitazione sin da bambino. La sua formazione è passata attraverso i corsi tenuti da Andrea Miano e le lezioni di Lea Zanzi, poi l’iscrizione alla facoltà di Giurisprudenza per far contento il padre ma la sua vita prese un’altra piega.
La svolta con la piccola filodrammatica che mise su nella fabbrica di elettrodomestici San Giorgio, dove poco prima era stato assunto come impiegato. Subito dopo esordisce al Centro Sperimentale Universitario di Genova, è il 1946, mentre il debutto al cinema è del 1954 quando ottenne un ruolo nell’Ulisse di Mario Camerini. Seguirono diverse apparizioni in sceneggiati per la televisione, in prose radiofoniche e fotoromanzi; nel 1971 la sua esistenza viene stravolta quando viene scritturato dalla Rai per una trasmissione seguitissima.
Insieme a Mina è mattatore alla conduzione di Teatro 10, con la cantante incise la leggendaria canzone Parole, parole l’anno dopo. È proprio in questo periodo che vive il suo momento d’oro, durerà più o meno fino alla sua scomparsa improvvisa: a 59 anni, il 13 agosto 1984, viene colpito da un collasso cardiaco.
Già qualche anno prima, durante le prove per il dramma teatrale Chi ha paura di Virginia Woolf? al San Babila di Milano, finì in coma per una trombosi alla carotide. Il suo corpo riposa a San Felice Circeo, in provincia di Latina, dove è stato sepolto – lì si trova anche la tomba di Anna Magnani.