Tra le ombre anonime dell’e-commerce possono nascondersi spedizioni che prenderanno una strada diversa da quella del reale destinatario. Ecco perché
Almeno in linea strettamente teorica, nel rapporto con il web si è a pochi passi dal consegnare la realtà al cosiddetto metaverso. Sempre in un orizzonte che si spera più distopico possibile, si vivrà il mondo nella sua totalità avendo a disposizione un mondo virtuale dove ogni elemento del reale sarà corrisposto dal suo avatar. In questo inedito universo, vari contesti, dal sociale, l’istituzionale, al finanziario stanno entrando in punta di piedi, ma non c’è dubbio sugli ampi margini esponenziali di sviluppo.
Per ora, ad accelerare l’obsolescenza di realtà fisiche come i negozi e forse anche gli stessi supermercati, ci pensa l’e-commerce. L’epidemia da Covid e il collaterale confinamento domestico hanno legittimato una crescita senza precedenti nel settore, dando continuità e integrità, in fondo, al processo di consumo delle merci e approvvigionamento.
Vendite online, quali truffe si nascondono nelle transazioni
La diffusione del nuovo metodo (ora, non più nuovo) di acquisto dei prodotti, incrementata nel periodo nero della chiusura quasi totale delle attività commerciali, si è consolidata con la familiarità nei confronti dei pagamenti elettronici, via obbligata e oltretutto veloce per concludere le transazioni in un quadro di discreto rapporto tra sicurezza e intuibilità delle funzioni.
Oggigiorno, dunque, sono centinaia di milioni di utenti quotidiani a spostare dai magazzini di tutto il mondo, migliaia di tonnellate di merce; ma non solo: anche a far circolare nelle fibre ottiche i dati delle loro carte, bancomat o carte di credito che siano. C’è da dire che molti scrupoli immobilizzanti sono andati a farsi da parte, grazie al fatto che le grandi e principali piattaforme di commercio online si sono dotate di certificazioni di sicurezza che blindano le transazioni, oltre al fatto che oggi si dispone di servizi come PayPal, per pagare in formato elettronico senza esporre un ampio credito come quello di un conto corrente o della carta di credito, appunto.
Vendite online, se a truffare è il cliente
Se occorre difendersi da trojan e malware che possono infiltrarsi e sottrarre dati sensibili per svuotare il conto oppure per clonare la carta, quella del pagamento non è però la sola fase clou ove prestare grande attenzione. Talvolta, basta invertire le parti della circostanza: è sufficiente il caso in cui il truffatore sia l’acquirente e l’ignara vittima, l’azienda che provvederà alla spedizione dei prodotti.
Qualche “presunto” cliente, infatti, finisce per modificare l’indirizzo di destinazione dopo l’acquisto; in questo modo, cerca poi di reclamare un rimborso per merce non pervenuta. Il corriere, da parte sua, raggiunge un indirizzo dove è impossibilitato a finalizzare la consegna. Soltanto al secondo indirizzo, l’esito va a buon fine, ma nulla eviterà al venditore un reclamo, a suo carico, al servizio PayPal da parte dell’acquirente, che segnalerà di non aver ricevuto il pacco poiché l’indirizzo di consegna non corrisponde a quello indicato nella transazione, e richiedendone il risarcimento. Analogamente, la truffa si realizza se il cliente organizza la spedizione fornendo, ancora una volta un indirizzo diverso.
