I numeri sono inquietanti e ci dicono che sempre più persone (in particolare giovani) soffrono di dipendenza dai social network: ecco i rischi per la salute
La dipendenza da social network è, di fatto, una malattia che, sebbene ancora non compiutamente codificata dalla scienza, colpisce sempre più persone di ogni età. Gli ultimi dati ci consegnano un quadro desolante dei rischi che ciascuno di noi corre quando non riesce ad avere il giusto equilibrio. Ecco come stanno le cose.
Non deve sorprendere che, con il passare del tempo, stiano emergendo, in tutta la loro drammaticità, i problemi e i rischi che un’esposizione costante, continua e totale ai social network possono far scaturire. Del resto, gli smartphone e, in generale, i dispositivi elettronici, sono ormai una parte del nostro corpo. Non riusciamo a sperarcene, sia per motivi professionali e lavorativi, ma, soprattutto, per motivi ludici e relazionali. E, in tal senso, a farla da padroni sono proprio i social network.
I social sono lo specchio della società che viviamo. Una società dell’apparenza, in cui si deve ostentare la propria felicità, il proprio divertimento, la propria ricchezza e la propria opulenza. Non solo, in cui si deve ostentare bellezza, alla ricerca di una perfezione fisica cui siamo “obbligati” a sottostare.
I giovani soprattutto sono ormai alla ricerca costante della perfezione fisica, con modelli irrealistici che, però, in un’età della formazione, sembrano corretti da raggiungere. Ad ogni costo. Corpi perfetti, magri e tonici: questi i parametri di bellezza degli adolescenti di oggi.
Una recentissima ricerca ci dice che ben 6 giovani su 10 rincorrono corpi perfetti e irrealistici sui social media. Non solo. Ben 5 su 10 condividono contenuti che incoraggiano la perdita di peso. Pensieri dai quali sono ossessionati per via dei modelli giovanili da cui vengono bombardati esattamente sui social network. Influencer o pseudo tali che inculcano loro modalità di pensiero che, alla lunga, possono essere pericolosi, perché possono portare a devianze oppure a problemi di tipo alimentare.
La Società Italiana di Pediatria, infatti, ha aggiunto ulteriori dati preoccupanti. Quasi 100mila studenti tra gli 11 e i 17 anni avrebbero caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media con il concreto rischio di sviluppare ansia sociale, problemi di autostima, fino a ulteriori degenerazioni come depressione o aggravamento di disturbi alimentari, quali l’anoressia.
Per questo, da più parti si sottolinea la necessità di campagne di sensibilizzazione sempre più stringenti, anche a scuola. Secondo taluni, vista la società odierna, è impensabile che il percorso didattico in Italia non preveda, associati a quelli di educazione civica, dei percorsi che possano educare i nostri giovani alla digitalizzazione e all’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie e dei social media.
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