La manipolazione affettiva è un meccanismo pericolosissimo all’interno di una coppia e riconoscerla è fondamentale: ecco un indizio importante.
La manipolazione dei sentimenti del partner è un meccanismo che permette a una persona di avere grande potere sull’altra all’interno di una coppia. La persona manipolata, infatti, si sente progressivamente sempre più infelice, sempre meno compresa e soprattutto sempre più “in trappola”.
La sua qualità della vita, insomma, peggiora in maniera notevole e in un aspetto dell’esistenza che dovrebbe portarci gioia e benessere, cioè le relazioni sentimentali.
I motivi per cui una persona manipola un’altra sono talmente semplici da risultare banali: chi manipola vuole esercitare un controllo pressoché totale sulla persona cha ha di fronte, vuole imporle la sua volontà e soprattutto non vuole essere contraddetta in alcun modo. In questo modo il manipolatore (o la manipolatrice) si assicurerà di uscire sempre vincitore da ogni conflitto e di avere sempre l’ultima parola su tutto.
Ovviamente un tipo di relazione del genere non è sana perché la persona manipolata si riduce a un fantoccio nelle mani della persona che manipola. Purtroppo sul lungo periodo questo stato di cose produrrà un progressivo peggioramento dell’autostima della persona manipolata, che quindi farà più fatica ad affermarsi anche in altri settori, come ad esempio quello lavorativo o nelle relazioni di amicizia.
Il meccanismo di base della manipolazione affettiva
Quando due persone hanno una relazione (di qualsiasi tipo, ma soprattutto amorosa) sono in grado di influire con le proprie azioni sullo stato emotivo dell’altra. Una carezza, una sorpresa, un bacio inaspettato possono farci molto felici, mentre un furioso litigio può essere in grado di metterci di malumore per giorni e giorni.
Il problema è che ogni azione provoca una reazione nell’altra persona e quindi una responsabilità da parte di chi l’ha compiuta. Il partner che ha dimenticato un anniversario importante, per esempio, dovrà prendersi la responsabilità della delusione che ha provocato.
La manipolazione avviene quando chi ha provocato una reazione negativa nel partner (dolore, delusione o rabbia) non vuole prendersi le proprie responsabilità e, quindi, fa sentire il partner in colpa per la propria reazione.
“Non posso dire niente, perché reagisci sempre male” oppure “è una cosa da niente, perché mi aggredisci” o ancora “tutte queste storie sono una reazione davvero esagerata” sono frasi con cui si sottintende che la persona che sta soffrendo sta soffrendo a causa propria (perché “si offende subito” o “è troppo sensibile” o “troppo gelosa”) e non a causa delle azioni del partner (una dimenticanza, un’offesa, una bugia, un tradimento eccetera).
Cosa fare dopo aver riconosciuto il meccanismo di manipolazione? Lasciare il manipolatore. Il motivo è che una persona adulta che ha imparato questo meccanismo per “vincere” tutti i contrasti sociali non rinuncerà mai ad esso.