Il lavoro di assistente sociale è ben pagato e non particolarmente difficoltoso. Ma come si diventa assistenti sociali? Di cosa si occupano?
L’assistente sociale è un professionista che si mette al servizio della comunità per prevenire e risolvere situazioni di disagio e bisogno materiale e morale. Esistono due tipi di assistenti sociali: quelli con una laurea triennale e quelli con una laurea magistrale. In entrambi i casi, è necessario superare un esame di Stato e iscriversi all’Albo per esercitare la professione.
Per diventare assistente sociale è necessario iscriversi all’università e conseguire la laurea triennale, superando un test d’ingresso. Successivamente, si deve sostenere l’esame di Stato per ottenere l’abilitazione e iniziare a operare. L’esame consiste in due prove scritte, un colloquio orale e una prova pratica. Superato l’esame, è possibile iscriversi all’Albo professionale, sezione B, per lavorare come libero professionista o dipendente.
L’iscrizione all’Albo è obbligatoria per evitare l’accusa di esercizio abusivo della professione. Chi vuole diventare un assistente sociale specialista può continuare gli studi universitari iscrivendosi a uno dei corsi di laurea disponibili. Dopo aver ottenuto la laurea magistrale, sarà necessario sostenere l’esame di Stato e iscriversi all’Albo professionale nella sezione A.
I piani di studio includono materie come principi del servizio sociale, antropologia culturale, diritto pubblico e privato, metodologia e tecnica del servizio sociale, sociologia criminale e psicologia.
Assistente sociale: cosa fa?
Il mestiere di assistente sociale richiede non solo una formazione accademica, ma anche doti umane come l’ascolto e l’accoglienza delle domande, l’indagine sociale ed economica della persona, la valutazione delle risorse disponibili, la preparazione di un contratto assistenziale, l’avvio dell’intervento, e la messa in moto della rete assistenziale sul territorio.
Gli assistenti sociali si occupano di diverse categorie di persone, tra cui minori, tossicodipendenti, soggetti con problematiche psichiche, disabili, anziani, famiglie in difficoltà, immigrati, persone che stanno scontando una pena detentiva alternativa. L’assistente sociale aiuta diverse categorie di cittadini svolgendo mansioni diverse a seconda del proprio ruolo, che può essere tecnico o professionale.
Nel primo caso si occupa di servizi di ricerca e assistenza tecnica e sociale, mentre nel secondo può operare in ambito sociale, sanitario o amministrativo della Pubblica amministrazione.
L’assistente sociale non agisce da solo, ma definisce l’intervento più adeguato con il diretto interessato e collabora con le autorità competenti. Dopo l’avvio dell’intervento, l’assistente sociale controlla i suoi sviluppi ed efficacia.
L’assistente sociale lavora principalmente con istituzioni pubbliche e private, come enti di ricerca e formazione o di integrazione socio-sanitaria, come consultori, unità per l’età evolutiva o per l’handicap, centri contro le tossicodipendenze, dipartimenti di salute mentale e unità geriatriche.
L’assistente sociale può lavorare in diversi settori della Pubblica amministrazione, come il Tribunale dei Minorenni o gli uffici del ministero della Giustizia, ma anche in enti locali e territoriali, comunità di accoglienza, cooperative, imprese sociali, fondazioni o associazioni del terzo settore, strutture per anziani o disabili e centri per l’impiego. Inoltre, può lavorare come libero professionista o associato/convenzionato con enti pubblici e/o privati.