Quando si ha mal di testa si prende un’aspirina o l’ibuprofene ma c’è un’alternativa che non richiederà l’assunzione di medicinali.
Una bevanda amata dagli italiani ha proprietà naturali che consentirebbero di combattere il mal di testa. Curiosi di scoprire di quale si tratta?
Gli attacchi di emicrania e cefalea di tipo tensivo sono dolorosi e fastidiosi. Complicano la giornata e non permettono di agire lucidamente e con prontezza. Stress, cambiamenti climatici, variazioni ormonali femminili, irregolarità del ritmo sonno-veglia, ogni stimolo non doloroso viene convertito in dolore e si manifesta come emicrani,a ossia una cefalea primaria che l’OMS ha identificato come la terza patologia più frequente al mondo e la seconda più invalidante.
Per far passare l’episodio tendiamo ad assumere medicinali. Quando si avvertono i sintomi – nausea, vomito, ipersensibilità alle luci e ai rumori, ipersensibilità agli odori, stanchezza, irritabilità, disturbi del campo visivo – vogliamo solamente che tutto questo passi e cediamo all’ibuprofene o all’aspirina. Eppure c’è una bevanda che sembrerebbe alleviare i sintomi del mal di testa e che la maggior parte delle persone berrebbe anche molto volentieri.
Il caffè stimola la veglia, aumenta la concentrazione, diminuisce la sensazione di stanchezza e può alleviare il mal di testa. Attenzione potrebbe anche agire al contrario e scatenarlo.
La caffeina presente nel caffè – e anche nel tè – si trova in natura nel guaranà, nel cacao, nelle noci di cola, nelle bibite energetiche, negli integratori alimentari e nelle bibite analcoliche. Agisce in modo eccitante sul sistema nervoso centrale e periferico e di conseguenza può essere utile come coadiuvante analgesico per trattare gli attacchi di emicrania o cefalea intensa.
Una tazzina può aiutare, dunque, ma attenzione alla dipendenza. Il consumo cronico di quantità eccessive di caffeina può provocare, infatti, una sindrome da dipendenza che causa mal di testa. Nello specifico i sintomi di astinenza si scatenano dopo un’interruzione improvvisa di 300 mg di caffeina per tre giorni consecutivi e 100 mg per sette giorni consecutivi. Abbassando i livelli a 25 mg al giorno si può evitare la sindrome di astinenza.
I sintomi che devono suggerire una dipendenza sono mal di testa molto forte, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, nausea, dolore, cambiamenti di umore, rigidità muscolare, rinorrea. Tutto questo quando si interrompe l’assunzione. Se si ha l’abitudine, ad esempio, di bere molto caffè a lavoro può succedere che il sabato o la domenica si dia al corpo molta meno caffeina. Questo potrebbe portare mal di testa.
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