Se si vuole perdere peso è meglio seguire una classica dieta ipocalorica oppure il digiuno intermittente? Gli esperti non hanno dubbi.
Tradizione e innovazione confliggono anche quando si parla di diete dimagranti. Sarà meglio la classica dieta ipocalorica o l’innovativo digiuno intermittente? Vediamo cosa ne pensano i nutrizionisti.
Gran parte della popolazione mondiale è in sovrappeso: le malattie metaboliche sono il dramma della nostra epoca. Sono le cosiddette ” patologie del benessere” causate proprio da un’alimentazione eccessiva e, perlopiù, scorretta. Di conseguenza la stragrande maggioranza delle persone si trova nella condizione di dover dimagrire almeno di qualche chilo.
Dimagrire non è solo una questione estetica ma riguarda, anche e soprattutto, la salute. Fino a qualche tempo fa per perdere peso l’unica strada sembrava essere quella della dieta ipocalorica: introdurre meno calorie del proprio fabbisogno. Da qualche mese, però, sta prendendo sempre più piede il digiuno intermittente: un metodo innovativo e che sta dimostrando di funzionare. Ma cosa sarà più efficace e, soprattutto, più conveniente per la salute?
Ipocalorica Vs. Digiuno intermittente: ecco cosa è meglio
Ipocalorica o digiuno intermittente? Questo il dilemma di tante persone che devono perdere peso. Nutrizionisti e dietologi non hanno dubbi su quale sia la scelta migliore. La dieta ipocalorica è una dieta classica che prevede di consumare anche 5 pasti al giorno: colazione, pranzo, cena più due spuntini. Si basa su un assunto scientifico molto semplice e ampiamente dimostrato: il corpo dimagrisce quando una persona introduce meno calorie di quante ne brucia. In pratica se con il cibo introduco 1500 calorie al giorno ma tra sport e attività varie ne brucio 1800, dimagrirò.
Il digiuno intermittente è una dieta del tutto innovativa, largamente diffusa negli Stati Uniti ma sempre più in voga anche in Italia. Hanno ammesso di aver perso parecchi chili grazie al digiuno intermittente anche l’ex premier Matteo Renzi e l’imprenditore Flavio Briatore. Il digiuno intermittente, più che sul quanto si mangia si concentra sul quando si mangia. In pratica una persona può mangiare solo dentro una finestra temporale di 8 ore – per esempio tra le ore 12 e le ore 20- e poi deve digiunare per le restanti 16 ore. Questo metodo ha l’enorme vantaggio che una persona non deve calcolare le calorie.
Un recente studio americano condotto su 90 partecipanti obesi, ha cercato di capire quale tra i due metodi- dieta ipocalorica e digiuno intermittente- fosse più efficace per dimagrire. I 90 partecipanti sono stati monitorati per un anno: metà di essi seguiva la dieta ipocalorica con il conteggio delle calorie e l’altra metà, invece, seguiva il digiuno intermittente e non contava le calorie.
I risultati sono stati incredibili: praticamente chi aveva seguito la dieta ipocalorica aveva perso esattamente lo stesso peso di chi aveva seguito il digiuno intermittente. In pratica i due metodi si equivalgono. La spiegazione è semplice: è vero che nel digiuno intermittente non si contano le calorie ma è anche vero che, nell’arco di sole 8 ore, si mangia meno e, dunque, alla fine si introducono per forza meno calorie.