Lo sapevate che il cibo spazzatura può creare dipendenza come le sigarette e l’alcol? Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati.
Sono tanti i rischi per la salute provocati da un regime alimentare basato su cibi come questi, che vanno fortemente limitati per non pentirsene amaramente più tardi.
Il cibo spazzatura? Fa male e crea dipendenza. I danni del famigerato junk food sono stati ricordati qualche tempo fa dal Corriere Salute che riportava gli esiti di un sondaggio condotto dall’Università del Michigan.
I risultati parlano chiaro: ben il 13% degli americani nella fascia di età 50-80 anni è incapace di rinunciare al junk food. Dolciumi, patatine, prodotti da fast food esercitano un’attrazione irresistibile. Altro dato preoccupante è la quasi metà degli adulti che manifesta almeno un sintomo da dipendenza, che colpisce soprattutto il sesso femminile una volta superati i 50.
Cibo spazzatura, perché crea dipendenza
Ma come si crea la dipendenza dal cibo spazzatura? Secondo i ricercatori questi alimenti potrebbero avere la capacità di far rilasciare dopamina al cervello. A un livello che può essere paragonato a quello della nicotina e dell’alcol.
Non si tratta di gratificare il palato, quanto di provare una sorta di piacere alternativo per compensare le emozioni negative. Non appare un caso che quasi la metà delle donne risultate dipendenti dal junk food soffrisse anche di un cattivo stato psicologico.
I cibi spazzatura più ricercati sono risultati questi:
- Dolci: gelati, cioccolato, biscotti, ciambelle, torte e caramello.
- Amidi: pizza, pane bianco, pasta, riso.
- Snack salati: salatini, patatine e cracker.
- Cibi ricchi di grassi saturi: hamburger, bistecca, pancetta, cheeseburger.
- Bevande zuccherate e energetiche.
I sintomi della dipendenza da junk food sono stati il desiderio intenso di questi cibi, accompagnati dai tentativi andati a vuoto di ridurne il consumo. Ma la junk food addiction provoca anche irritabilità, difficoltà a concentrarsi e mal di testa.
Cibo spazzatura, quali danni per la salute
Sul piano nutrizionale, ricorda al Corriere il medico nutrizionista e psichiatra Stefano Erzegovesi, un cibo “drogante” si caratterizza «per la presenza, in proporzioni abbondanti e spesso associate tra loro, di sale, zucchero e grasso». Una combinazione, questa, che vale «sia che l’alimento in questione sia dolce sia che sia salato, come nel caso di molti dolci industriali con alte percentuali di sale, o panini e salatini industriali contenenti zucchero».
Tutte caratteristiche di alimenti malsani e con scarso apporto nutritivo e che sono alla base del fenomeno dell’obesità, che a sua volta facilità le malattie più diffuse nei Paesi occidentali (tumori, diabete, problemi cardiovascolari).