Quando non è subita, la solitudine è una condizione che solo un determinato tipo di persone può apprezzare fino in fondo: ecco quali.
L’essere umano è un animale sociale. Vi sono studi e trattati di qualsiasi genere, non ultimi psicologici e filosofici sul punto. Ma questo non significa che non possa amare anche un po’ di sana solitudine. Ci sono tante persone che amano stare da sole e questo accade per un determinato motivo.
Nella società in cui viviamo, in cui, anche a distanza, siamo iperconnessi, è anche difficile parlare di vera e propria solitudine. Ma, al netto di tutto questo, vi sono persone che amano stare sole con loro stesse, senza avere qualcuno intorno. Attenzione, non è una solitudine subita, ma ricercata, anche se il pensiero comune guarda spesso con una certa diffidenza questo tipo di gente.
Ma, a guardare con attenzione l’animo umano, non dobbiamo considerare le persone con queste peculiarità “sbagliate” e se siamo noi stessi a pensarla così, non dobbiamo pensare di avere delle mancanze di qualsiasi natura. Amare stare da soli, con sé stessi, magari nel silenzio, non significa avere alcun tipo di difficoltà a relazionarsi con il prossimo, ma ha un’unica, chiara motivazione. Ecco quale.
Il solitario volontario, in realtà, non è affatto una persona arida, che non riesce a stare con gli altri o che guarda gli altri dall’alto in basso, come invece qualcuno vorrebbe far credere. Al contrario, invece, chi ama la solitudine, chi riesce a star bene con sé stesso è una persona maggiormente sensibile, maggiormente empatica. Negli anni, questo tipo di persone hanno imparato ad apprezzare questa situazione che, invece, ha ancora uno stigma sociale.
Le persone che amano stare sole non stanno sole e basta. Non abusano di questa condizione: sono capaci di stare in mezzo alla gente, ma quando rimangono con sé stessi è perché vogliono farlo. Così facendo, riusciranno ad apprezzare meglio i momenti di compagnia, perché quelli di solitudine hanno già imparato a valorizzarli.
Ovviamente, come abbiamo accennato, da questo tipo di ragionamento è escluso chi la solitudine la subisce. In quel caso, quando rimanere soli non è una scelta personale, ma, anzi, qualcosa che vorremmo rifuggire, il rischio di star male, di soffrire oltremodo, è altissimo. In questi casi, dunque, vi suggeriamo di non lasciarvi andare e di non rifiutare l’aiuto, che può arrivare dagli altri, ma anche da un adeguato percorso psicoterapeutico.
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