Prelievi di contanti: i nuovi limiti agli sportelli per evitare il controllo dell’Agenzia delle Entrate

I prelievi di contanti hanno nuovi limiti che possono determinare controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate a cui prestare attenzione.

Il nuovo tetto massimo, stabilito per l’utilizzo del contante, è stato fissato entro i 5000 euro quindi nello specifico si possono utilizzare per pagare cash 4.999.99 euro. Ovviamente oltre tale cifra è vietato, bisogna utilizzare un metodo tracciabile come carta o bonifico bancario.

Prelievi di contanti controllo Agenzia Entrate
Prelievi di contanti, scattano nuovi limiti (cassanoweb.it)

In generale, al di là di quelli che sono i limiti imposti, sicuramente non è saggio per nessuno fare pagamenti così elevati in contati, molto meglio utilizzare formule che siano ben più sicure e possano quindi tutelare le esigenze ma anche ciò di cui si può avere bisogno dopo come garanzie o cambi.

Limiti di prelievo in contanti: quando scattano i controlli

Anche se la regola fissa come limite massimo i 5 mila euro bisogna comunque considerare che c’è una situazione differente ovvero quello che è il massimo consentito da prelievo diretto in banca. Sia per i versamenti che per i prelievi ci sono delle regole non scritte che è utile conoscere per evitare di trovarsi nei pasticci.

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Quanto è possibile prelevare all’ATM (cassanoweb.it)

Sappiamo sicuramente che ogni ATM impone un limite massimo sia giornaliero che di prelievo, questo è dato però da una questione propriamente di flessibilità e quindi di servizio per tutti. Gli ATM hanno una capienza limitata ed è chiaro che non ci possono essere fondi a sufficienza per tutti. È anche vero però che la banca deve offrire un servizio agli utenti, senza considerare poi che guadagna da ogni singola transazione e quindi più è sempre meglio. Offrire dei tetti come un prelievo massimo a persona di 250 euro consente di rispettare tutti questi elementi.

Diverso invece è quel limite più complesso che non riguarda una regola ma una questione interna quindi quando scattano i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto concerne i prelievi, a meno che non sono anomali, eccessivi, ripetuti in maniera strana nel tempo tale da spingere la banca a segnalare la cosa o fare domande a tal proposito, sicuramente non ci sono grandi problemi. Questi sorgono laddove invece vi siano somme versate sulla carta la cui natura non è specificata. Se lo stipendio viene infatti direttamente accreditato perché il cliente carica, magari anche in maniera ripetuta dei fondi? Da dove arrivano? Quando ci sono anomalie di questo tipo sicuramente la Banca può segnalare la cosa all’Agenzia delle Entrate che quindi potrebbe far scattare i relativi controlli.

In generale sicuramente se il prelievo supera i 10 mila euro c’è la segnalazione obbligatoria all’Unità di informazione finanziaria, questo anche se sono suddivisi in più operazioni ricorrenti. In questo caso l’obiettivo è controllare attività illecite. Se c’è il sospetto di un reato si procede altrimenti ovviamente la segnalazione non ha seguito. Se si prelevano soldi per acquistare dei mobili, è chiaro che non ci sono problemi e non ci saranno ripercussioni. Per quanto riguarda il versamento invece può sicuramente scattare a vario titolo soprattutto quando ripetuto nel tempo.

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