Il bollo auto ha una scadenza differente che viene determinata dalle regioni e quindi ognuno deve capire entro quando pagare.
La tassa regionale automobilistica è un tributo locale e per questo motivo ha delle differenze sia in termini di importo da pagare e sia in termini propri di scadenza. Tutti i possessori di veicoli che sono iscritti nel Pubblico Registro Automobilistico devono provvedere al pagamento di questa tassa. Anche per quei veicoli fermi che non circolano.
L’importo viene stabilito sia in relazione alla potenza del mezzo, quindi i cavalli, e sia relativamente all’impatto ambientale. Questo determina anche per alcuni la possibilità di avere degli sgravi fiscali. Ce ne sono alcuni di tipo fisso ed altri variabili che possono essere modificati di anno in anno. Va ricordato che, anche per questo tipo di scontistica, la questione cambia per ogni regione, e non è sempre uguale. Quindi ognuno deve fare riferimento alla sede di residenza per capire quanto pagare, come fare e soprattutto se ci sono agevolazioni.
Bollo auto: quando e chi deve pagare a febbraio
I proprietari di veicoli con oltre 35 Kw dovranno effettuare il pagamento del bollo auto e delle tasse automobilistiche tra il 1 e il 29 febbraio 2024. Quindi i termini di scadenza ultima sono fissati a fine mese. Questa regola vale per le Regioni che non hanno determinato differite e quindi formule di pagamento specifiche che vanno oltre tale data. O che sono anticipate rispetto a questa.
Per effettuare il pagamento della tassa è possibile procedere direttamente online con il servizio ACI, con le delegazioni territoriali, i punti Mooney e Poste Italiane (sportello e online). Ma anche i punti Lottomatica (quindi anche dai tabaccai accreditati) e tutte le agenzie di pratiche auto accreditate, le banche e anche l’app IO.
Il bollo auto deve essere pagato dal proprietario della vettura, secondo la legge si paga in anticipo di 12 mesi quindi ogni anno per quello successivo. La tassa non è legata all’uso del mezzo ma alla proprietà. E per questo si parla spesso di “tassa di possesso”. L’imposta fissa non dovuta vale solo per le auto d’epoca, quindi da non confondere con gli altri modelli perché sono riferibili in questa categoria solo quelle che hanno più di 30 anni.
L’esenzione per le auto di interesse storico, ovvero tra i 20 e i 29 anni invece è uno sgravio del 50%, ma alcune regioni riconoscono lo sgravio totale. In alcuni casi anche le auto nuove, ad esempio quelle elettriche, non devono pagare la tassa. Poiché si tratta dunque di una questione molto articolata e differenziata, si può fare riferimento al sito ACI o al Portale dell’automobilista per capire quanto bisogna pagare. Ed evitare errori. In alcuni casi c’è anche da corrispondere il superbollo quindi un’imposta maggiorata. Questo può essere effettuato solo mediante F24 quindi non valgono le modalità sopra descritte.