Dopo un 2023 da incorniciare sul fronte del mercato obbligazionario, l’anno nuovo non dovrebbe essere da meno, almeno a giudicare fino ad oggi. Ancora, se l’anno scorso sono stati i bond sovrani a rubare la scena, a gennaio i fari sono tutti puntati sui corporate bond.
In questa sede, in particolare, presenteremo i dati salienti del nuovo bond in valuta estera da poco emesso da Banca Intesa Sanpaolo. Dal 15 gennaio, infatti, è disponibile una nuova obbligazione in dollari che paga il 7,00% fisso i primi 2 anni e poi tassi di interesse fissi e decrescenti fino al 2032.
I modi, i tempi e le forme per investire in bond vanno oltre i soli titoli di Stato. Ad esempio abbiamo già visto come 3 BTP differenti con cedola lorda annua al 4% si prestino a strategie operative differenti.
In altri casi, invece, si innalza il grado di rischio di una data operazione finanziaria per massimizzarne il ritorno, a scadenza o prima del termine. È il caso delle obbligazioni in valuta estera, per esempio. Si tratta di obbligazioni in cui l’emittente che risiede nel Paese A sforna bond denominati e quotati in una valuta diversa, ad esempio quella del Paese B. In parole semplici, si tratta di un’obbligazione a tasso fisso o variabile regolata in una moneta differente da quella ordinaria dell’emittente.
In genere offrono ritorni allettanti, ma presuppongono nel risparmiatore un’adeguata conoscenza del c.d. rischio di cambio che caratterizza questi strumenti. Si tratta del rischio associato alle oscillazioni del cambio €/moneta di riferimento (il $ nel caso del bond Intesa di cui all’articolo).
Altri tipici rischi di qualunque bond, corporate o sovereign essi siano, sono poi il rischio di tasso, quello di liquidità e il rischio controparte.
Ora, da lunedì 15 gennaio è disponibile sul MOT (Mercato Telematico dei bond) e su EuroTLX di Borsa Italiana un nuovo bond di Intesa Sanpaolo denominato in $. Ad esempio al momento in cui scriviamo il titolo prezza 99,60. Il taglio minimo di sottoscrizione è di 2.000 $ e il codice ISIN del titolo è XS2745705637. La tranche emessa (200 milioni di $) è stata rivolta al pubblico retail, ossia alle persone fisiche.
Il bond paga un tasso fisso e decrescente (cedole del tipo step-down) nel corso della sua vita di maturazione. Quanto alla periodicità della cedola, è a cadenza trimestrale. Nel dettaglio si parte dal 7,00% lordo (ritenuta fiscale al 26%) per i primi 2 anni, poi ad ogni biennio successivo il tasso di interesse decresce dell’1% la volta. La struttura dei rendimenti è pertanto la seguente:
Alla luce di tale schema ne deriva che il rendimento annuo lordo finale ponderato è del 5,50%. La scadenza, infine, è fissata per il 12 gennaio 2032, quando l’emittente rimborserà il valore nominale del bond (100), ovviamente in $, più l’ultima cedola netta trimestrale.
Le informazioni, i calcoli di probabilità e le previsioni presenti negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentanùo in alcuno modo un’indicazione operativa.
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