Le prime rilevazioni dei risultati del mercato libero sono chiare: i veri protagonisti sono gli aumenti. Ecco i dati di Codacons e Assoutenti.
Addio mercato tutelato del gas e via al mercato libero: dallo scorso 10 Gennaio siamo passati al nuovo regime e Codacons ed Assoutenti hanno prontamente effettuato un’indagine per comprendere quale sarà l’effetto del passaggio ed in che modo influirà sull’economia delle famiglie italiane. Le previsioni sono tutt’altro che rosee.
Si prevede, infatti, nella migliore delle ipotesi, un risparmio “fittizio” per i contratti a prezzo variabile mentre nella peggiore, in relazione ai contratti a prezzo fisso, di una “discreta stangata”, causata da aumenti che il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, non ha esitato a definire “sciagurati” per i consumatori.
“In base alle nostre previsioni – ha dichiarato il Presidente Rienzi – il bilancio al termine dell’operazione sarà negativo, con un aggravio di spesa per le forniture di gas ed un generale peggioramento delle condizioni economiche praticate agli utenti”. Insomma, l’anno non comincia nel modo più promettente per le finanze famigliari e le novità introdotte rischiano di aggravare ulteriormente ed in modo significativo una condizione già particolarmente provata ed incerta in cui versano i consumatori italiani.
Prezzo fisso, prezzo variabile ed i dubbi sulla concorrenza
Secondo la media stimata da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente, pur approfittando delle migliori offerte a prezzo fisso la bolletta del gas per un nucleo familiare sarà di circa 1.900 euro all’anno, ovvero pari ad un aggravio del 14,56% rispetto alla bolletta media stimata per i clienti che rimarranno nel mercato tutelato. A questo aumento, inoltre, occorre aggiungere quello dell’IVA, che proprio da questo Gennaio è tornata al 10% ed al 22%.
Quanto ai contratti a prezzo variabile, invece, ancora considerando la migliore offerta, la stima della bolletta media del gas è pari a circa 1.600 Euro all’anno. Il risparmio rispetto al mercato tutelato in questo caso c’è, ma di appena 40,00 euro circa all’anno rispetto alle cifre del mercato tutelato per il 2024 in corso.
“Un risparmio tuttavia fittizio – ha continuato Rienzi – considerando che al salire dei prezzi dell’energia sui mercati, le tariffe praticate agli utenti subiranno un conseguente aumento”. E secondo Assoutenti, i prezzi più cari verranno pagati nelle città di Roma, Catanzaro e Palermo, tanto per i contratti a prezzo fisso quanto per quelli a prezzo variabile. Inoltre, l’effetto concorrenza non sta portando ai risultati sperati: “Le società energetiche – ha dichiarato Furio Truzzi, Presidente onorario di Assoutenti – in questa delicata fase stanno applicando politiche rialziste e tese alla massima prudenza, che finiscono per svantaggiare gli utenti. Questo è il peggior modo per entrare nel mercato libero”.