Adesso c’è una nuova procedura. Molto importante il passo in avanti appena fatto: il Fisco non pignorerà più il tuo conto.
La bozza della Legge di Bilancio prevedeva il pignoramento veloce del conto corrente in caso di debiti verso il Fisco. Una misura che è stata subito duramente criticata, perché dava all’Agenzia delle Entrate un potere eccessivo nei conti correnti dei contribuenti. La disposizione è stata stralciata dal testo finale della Legge di Bilancio che, tuttavia, ha introdotto una novità nella procedura del pignoramento presso terzi.
La norma eliminata prevedeva la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente al conto corrente dei contribuenti, senza dover passare attraverso le banche com’è sempre stato, verificare la disponibilità sul conto e in caso di capienza procedere subito al pignoramento telematico, notificando il relativo ordine. Il pignoramento telematico veloce comunque era stato escluso per debiti verso il Fisco inferiori ai mille euro.
Questa disposizione era contenuta nella prima bozza della Legge di Bilancio ma è stata subito rimossa, perché ritenuta troppo intrusiva nei conti correnti degli italiani. Bisogna, tuttavia, conoscere la nuova procedura introdotta nel caso di pignoramento presso terzi.
Sparisce il pignoramento veloce del conto corrente, la nuova procedura
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto delle novità nella procedura del pignoramento presso terzi. Questa consiste nell’espropriazione forzata di beni o somme di denaro che il debitore detiene presso terzi o che terzi devono corrispondere al debitore (esempio stipendi, conti bancari, crediti che terzi devono pagare al debitore).
Può ricorrere a questa procedura il creditore per ottenere il pagamento del credito rimasto inadempiuto, prelevando i beni del debitore presso terzi. Purché il credito sia stato accertato e il creditore disponga di un titolo esecutivo, che gli consente di procedere nei confronti del debitore. Può ricorrere a questa procedura anche l’Agenzia delle Entrate, una volta che siano decorsi 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento (titolo esecutivo), senza che il contribuente l’abbia impugnata.
La novità introdotta in questa procedura dalla Legge di Bilancio 2024 prevede che: prima di avviare l’azione di recupero coattivo (pignoramento), l’agente della riscossione (Agenzia delle Entrate) può utilizzare modalità telematiche di cooperazione applicativa e strumenti informatici per l’acquisizione delle informazioni necessarie, da chiunque detenute, per l’attività di riscossione.
Gli obiettivi di questa attività sono: assicurare la massima efficienza della riscossione, semplificare e velocizzare la riscossione stessa e il pericolo di condotte elusive da parte del debitore. In ogni caso dovrà essere garantita la protezione dei dati personali.
Le soluzioni tecniche di cooperazione applicativa e di utilizzo degli strumenti informatici vengono definite con uno o più decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212), sentito anche il Garante per la privacy.
Dunque, l’Agenzia delle Entrate dispone di maggiori strumenti per ottenere informazioni sui beni e sulle disponibilità economiche e finanziarie del debitore, nella procedura del pignoramento presso terzi, ma senza il pignoramento veloce del conto corrente.