Andare in pensione con pochi contributi: ecco l’iter da seguire per godere di questa opportunità e non avere problematiche.
La pensione è un momento che prima o poi arriva nella vita dei lavoratori. Solitamente ci sono delle scadenze precise e delle regole istituite dalla legge per averne diritto. A grandi linee, più o meno tutti sono al corrente di quali siano gli step necessari per andare in pensione, tuttavia la decorrenza ordinaria o anticipata all’importo e i metodi per calcolarla possono sempre suscitare diversi dubbi in chi si affaccia nel mondo del lavoro, ma anche in chi sta per lasciarlo.
Sono molti gli interrogativi sulle questioni burocratiche su cui bisogna fare chiarezza, vediamo come funziona e quali sono le possibilità di andare in pensione anche con pochi contributi. Scopri le diverse formule e le possibili agevolazioni a riguardo.
Pensione con pochi contributi, ecco come funziona
Esistono diverse possibilità di andare in pensione, anche con un numero minimo di contributi, ad esempio si potrebbe accedere all’assegno sociale, questa formula è riconosciuta in caso di disagio economico. Nel caso in cui non fossero stati raggiunti i vent’anni di contributi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia, si può mirare ad ottenere una pensione minima versando in maniera autonoma i propri contributi. Per farlo, sarà necessario ricevere l’autorizzazione direttamente dall’Inps rispettando i seguenti requisiti:
Bisognerà dimostrare di avere almeno cinque anni di contributi di cui almeno tre che precedono la presentazione della domanda. Nel caso in cui il soggetto non avesse versato alcun contributo, potrebbe comunque avere diritto alla pensione attraverso la formula dell’assegno sociale. Si tratta in una misura ideata per chi non ha versato contributi o comunque non lo ha fatto in maniera sufficiente per riuscire a maturare una pensione. Tra i requisiti richiesti c’è quello di avere una resistenza stabile e continuativa in Italia da almeno 10 anni, aver compiuto 67 anni e percepire un reddito non superiore ai 6085 euro.
Un’altra misura è la pensione casalinghe, versata dal fondo Inps alle donne che non hanno contributi provenienti dal lavoro, tuttavia alla misura possono accedere anche uomini. Sarà necessario versare in maniera autonoma dei contributi di circa 310 € l’anno, dopo cinque anni di contributi versati si potrà avere accesso alla pensione. Altre formule, sono la pensione di inabilità destinata a chi ha un’invalidità accertata, e la pensione di vecchiaia per chi ha compiuto 57 o 65 anni. Nel caso in cui i versamenti non risultino sufficienti, l’assegno previdenziale infatti dovrà essere pari almeno all’importo dell’assegno sociale maggiorato del 20%. In questi casi, il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un professionista del settore per farsi dare una mano sulla propria situazione specifica.