Ricalcolo pensione dopo 5 anni: gli aumenti sono importanti, fallo subito

Cosa bisogna sapere sul ricalcolo della pensione dopo 5 anni? Quali sono gli aumenti previsti? Tutte le informazioni utili da non perdere.

Continua a tenere banco tra gli argomenti che più interessano gli italiani il ricalcolo della pensione dopo 5 anni, per coloro che continuano a lavorare anche dopo essere andati in pensione e che, di conseguenza, continuano a versare i contributi, anche se con una agevolazione. Di seguito, trovate le indicazioni utili e le risposte a eventuali dubbi. In una materia così complessa come quella delle pensioni è bene essere sempre informati e aggiornati in dettaglio.

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Ricalcolo pensione dopo 5 anni, gli aumenti previsti – Cassanoweb.it

Alcuni pensionati continuano a svolgere l’attività lavorativa, anche se saltuariamente e non con continuità né a tempo pieno, anche dopo essere andati in pensione. In questi casi, questi soggetti hanno diritto a un ricalcolo della pensione sulla base dei nuovi contributi versati per l’attività lavorativa svolta dopo la pensione.

Scopriamo quando va fatto il ricalcolo della pensione, in che modo e come funziona. Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Ricalcolo pensione dopo 5 anni, ecco gli aumenti

Quando un soggetto in pensione continua a svolgere attività lavorativa, anche se parziale, per la quale percepisce dei compensi, ovviamente deve versare i contributi sui compensi percepiti, anche se con l’agevolazione dei contributi minimi al 50% prevista dall’Inps. Grazie ai nuovi contributi versati, il soggetto ha diritto a un ricalcolo della pensione, con conseguente integrazione dell’assegno pensionistico, che va fatto ogni 5 anni, finché continua a svolgere l’attività lavorativa.

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Come funziona il ricalcolo della pensione – Cassanoweb.it

L’integrazione dell’assegno pensionistico, grazie ai nuovi contributi, è chiamata “supplemento pensione” e il suo ammontare dipende dai contributi versati dal pensionato che continua a lavorare. Più è alto l’importo dei nuovi contributi e maggiore sarà il supplemento. I contributi versati sono calcolati secondo il metodo contributivo.

Invece, per coloro che percepiscono la pensione integrata al minimo, se l’aumento dell’assegno a cui hanno diritto, grazie ai nuovi contributi, è assorbito interamente dall’integrazione, la pensione non aumenta e l’assegno rimane lo stesso. Se invece il supplemento dell’assegno è assorbito dall’integrazione solo in parte, allora il pensionato avrà diritto alla differenza: tra integrazione della pensione e aumento per i nuovi contributi.

Inoltre, per una sola volta è possibile chiedere il ricalcolo, e il conseguente aumento dell’assegno pensionistico, anche prima dei 5 anni. Può essere chiesto dopo due anni dalla decorrenza della pensione oppure dal precedente aumento.

Infine, va ricordato anche il caso della ricostituzione della pensione che riguarda invece il riconoscimento di contributi già maturati prima della pensione ma non conteggiati, nel calcolo della pensione, perché relativi a compensi pagati al lavoratore dal suo ultimo datore di lavoro quando il lavoratore era già andato in pensione. In questo caso, il ricalcolo avviene in modo diverso. Anche questa domanda va presentata all’Inps.

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