Scadenze fiscali: cosa c’è da sapere sul pagamento dell’Irpef 2023 per determinate categorie. Tutte le informazioni utili riguardo lo slittamento.
Con l’entrata in vigore della legge 191/23 di conversione del decreto legge Anticipi 145/23, sono state confermate diverse misure, tra cui lo slittamento del pagamento dell’Irpef 2023 per alcune categorie di contribuenti. Il decreto si intitola “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.
Il differimento del pagamento dell’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche, è un’ottima notizia per chi alla fine dell’anno si trova a pagare cifre molto impegnative tra le numerose tasse e imposte in scadenza alla fine dell’anno. Un beneficio che, tuttavia, non riguarda tutti i contribuenti ma soltanto alcune categorie specifiche e in presenza di determinati requisiti.
Di seguito, scopriamo chi può pagare l’Irpef nel 2024, anche a rate, in base al decreto Anticipi convertito in legge. Ecco i dettagli e tutto quello che bisogna sapere.
Slittano i tempi per pagamento Irpef
La proroga del pagamento dell’Irpef 2023 riguarda il secondo acconto dell’imposta che scadeva il 30 novembre per i titolari di Partita Iva. Mentre la prima rata andava pagata entro il 30 giugno o il 31 luglio, con una maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse, con il decreto legge Anticipi del 18 ottobre 2023 n.145, convertito dalla legge del 16 dicembre 2023 n.191, la scadenza del 30 novembre è stata prorogata al 16 gennaio 2024. La legge è entrata in vigore il 17 dicembre: chi non ha pagato l’acconto, confidando nella conferma del rinvio del pagamento, può tirare un sospiro di sollievo.
Attenzione, però, perché la proroga del pagamento non riguarda nemmeno tutti i titolari di Partita Iva, ma solo coloro che nel 2022 hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro. Si tratta, dunque, di una misura per andare incontro alle piccole Partite Iva, lavoratori autonomi, piccole imprese e professionisti che spesso faticano a tenere il passo con tutti gli adempimenti fiscali richiesti.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha precisato, con la Circolare n. 31/E del 9 novembre 2023, che il pagamento del secondo acconto Iva che scade il 16 gennaio 2024 può essere suddiviso in 5 rate mensili. Le rate andranno pagate da gennaio a maggio, il 16 di ogni mese, con versamenti di pari importo. Il pagamento rateale, tuttavia, prevede l’obbligo di versare interessi pari al 4% annuo sulle rate successive alla prima.
Ai fini del calcolo del tetto massimo di 170.000 euro per cui è prevista la proroga, si tiene conto del volume d’affari complessivo o della somma di tutti i ricavi e compensi, a seconda del tipo di attività.
Infine, la proroga si applica anche ai lavoratori autonomi e titolari di reddito d’impresa che versano in un’unica soluzione l’acconto dell’Irpef, sempre al 30 novembre.