Baby sitter in nero: attenzione, rischi davvero grosso se lo fai, tutto ciò di cui devi essere al corrente.
Quando si hanno dei figli piccoli e si lavora, in alcuni momenti potrebbe essere necessario richiedere il supporto ad una babysitter. Oltre che per il lavoro, potrebbe capitare di averne bisogno anche per fare qualche uscita con gli amici senza dover stressare i piccoli in locali troppo affollati, o in posti caotici. Molte persone chiedono aiuto alla propria famiglia, come ad esempio ai nonni, tuttavia ce ne sono molte altre che preferiscono affidarsi ad una babysitter.
Chi richiede un aiuto in casa, non sempre però provvede a mettere le cose in regola: ciò può capitare per varie figure come ad esempio la donna delle pulizie, la badante e appunto la babysitter. Svolgono a tutti gli effetti una mansione di lavoro domestico subordinato, e dunque devono essere per legge regolarizzate, non vi è inoltre alcuna differenza tra la babysitter a chiamata e la babysitter fissa.
Babysitter in nero, tutti i rischi e le conseguenze
Chi paga la babysitter in nero rischia di ricevere diverse sanzioni amministrative e civili, inoltre bisognerà pagare anche un risarcimento danni se ce ne saranno i presupposti. La famiglia che non regolarizza la lavoratrice dunque, indipendentemente dalla quantità di ore svolte, se viene colta sul fatto, dovrà spendere molti più soldi rispetto a quelli che credeva di aver risparmiato pagando in nero.
In caso di infortunio, il datore di lavoro rischia inoltre una responsabilità penale, la gravità sarà proporzionata all’entità dell’incidente. Una delle prime sanzioni riguarda la mancata comunicazione all’Inps, solitamente per questo la cifra va dai 200€ ai 500 €. Di conseguenza, chi non comunica chiaramente non iscriverà neppure il lavoratore all’ente, la seconda sanzione infatti è collegata proprio a questo, e la spesa in questo caso aumenta dai 1500 € ai 12.000 €.
Inoltre a discrezione della direzione provinciale del lavoro, la sanzione può essere aumentata di 150 € per ogni giornata di lavoro effettuata. Un’altra somma da pagare è quella che riguarda la sanzione civile, che si riferisce al mancato versamento dei contributi e si parte da un minimo di 3000 € indipendentemente dalle giornate lavorative effettuate.
Queste sono tutte le spese che riguardano l’Inps, ma nel caso in cui la lavoratrice decida di intavolare una causa civile, la famiglia dovrà pagare il TFR, le ferie, la tredicesima e l’indennità di preavviso. In caso di infortunio chiaramente, le spese aumentano e le conseguenze potrebbero essere davvero drammatiche.