Cosa bisogna sapere su APE Sociale e pensione precoci, tutte le novità dell’ultim’ora. Le informazioni da tenere d’occhio.
L’Ape Sociale e la pensione anticipata per i lavoratori precoci sono state introdotte nel 2017 e prevedono per coloro in possesso dei requisiti richiesti la possibilità di ottenere il reddito ponte rappresentato dall’Ape (acronimo che sta per “anticipo pensionistico”) e poi il pensionamento anticipato. Una misura prevista per i lavoratori precoci, coloro che corrispondono ai requisiti fissati dalla legge.
Sono lavoratori precoci coloro hanno iniziato a lavorare prima del compimento 18 anni e che hanno versato almeno un minimo di 12 mesi di contributi, anche non consecutivi, prima dei 19 anni.
Inoltre, tra i requisiti richiesti per accedere alle agevolazioni pensionistiche è necessario appartenere a una delle categorie svantaggiate previste dalla legge: disoccupati senza più ammortizzatori sociali da tre mesi; invalidi con riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%; essere titolari di permessi previsti dalla legge 104/1992; svolgere da almeno sei anni consecutivo un lavoro usurante, tra quelli indicati dalla legge.
APE Sociale e pensione precoce, le ultime novità
Fatte queste premesse, l’accesso alla pensione anticipata per i lavoratori precoci e all’APE Sociale è stato riconosciuto anche ai lavoratori disoccupati che hanno risolto il rapporto di lavoro in seguito ad accordo consensuale durante il periodo di “blocco dei licenziamenti” per la pandemia di Covid-19. In merito, l’Inps ha diffuso alcuni chiarimenti.
Con il messaggio 24 novembre 2023, n. 419, l’Inps ha spiegato che la risoluzione del rapporto di lavoro in seguito all’accordo consensuale (decreto legge 104/2020, convertito dalla legge 126/2020 e legge 178/2020) rientra tra le ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro utili ai fini del riconoscimento dell’APE Sociale e della pensione anticipata per i lavoratori precoci.
La legge che nel 2020 aveva introdotto il blocco dei licenziamenti per l’epidemia di Covid-19 aveva sospeso le risoluzioni consensuali in sede “protetta” (art. 7 L. 604/66) che davano diritto di accesso all’Ape Sociale alla pensione anticipata per i lavoratori precoci disoccupati. La legge, tuttavia, prevedeva che le sospensioni e le preclusioni non si applicassero all'”accordo collettivo aziendale, stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, di incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono“.
Dunque, a favore di questi lavoratori che avevano aderito alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro è stato riconosciuto il trattamento di disoccupazione e per quelli precoci, con i requisiti richiesti dalla legge, la possibilità di accedere all’indennità dell’Ape Sociale e al pensionamento anticipato.
Inoltre, come aveva già confermato l’Inps, i casi di cessazione del rapporto di lavoro per “mancato superamento del periodo di prova” e per “cessazione dell’attività aziendale” rientrano tra le causali che consentono ai lavoratori precoci di ottenere oltre all’Ape sociale anche la pensione anticipata.