Se si trova un nuovo lavoro a tempo determinato della durata superiore a sei mesi, la NASpI continuerà ad essere erogata? Facciamo chiarezza.
In molti conoscono la NASpI, l’indennità mensile di disoccupazione corrisposta, per un periodo massimo di due anni, ai lavoratori con rapporto subordinato che hanno perduto in modo involontario l’occupazione. La somma erogata mensilmente viene stabilita infatti proprio sulla base delle buste paga ricevute in precedenza e mediante un’apposita formula di calcolo; spetta a partire dall’ottavo giorno successivo alla data nella quale il rapporto di lavoro viene ad interrompersi, a patto che – appunto – entro l’ottavo giorno venga inviata la domanda, altrimenti si passerà a quello successivo alla presentazione della domanda.
Nel caso di licenziamento per giusta causa verrà invece corrisposta a partire dal trentottesimo giorno successivo ad esso. Ricordiamo che la nuova assicurazione sociale per l’impiego riguarda anche gli apprendisti, il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e ancora i soci lavoratori di cooperative il cui rapporto di lavoro con le stesse cooperative è subordinato ed infine ai dipendenti a tempo determinato della PA.
NASpI, cosa succede se si accetta un nuovo contratto a tempo determinato: i due requisiti da rispettare
Quello che in molti si domandano è, qualora si accetti un nuovo lavoro a tempo determinato, se sia possibile mantenere la NASpI ed eventualmente in quali casi. Il diritto all’indennità può essere mantenuto in alcuni casi nei quali il lavoratore trova un nuovo impiego: potrà sospenderne provvisoriamente l’erogazione per ricevere il dovuto successivamente, quando il contratto a termine si concluderà.
Oppure potrebbe subire una riduzione della cifra mensile per i mesi nei quali è impegnato con il lavoro. Questo a patto che due requisiti vengano rispettati: il primo è un limite temporale, ovvero il nuovo contratto non dovrà avere durata superiore a sei mesi. Inoltre, il reddito dovrà risultare inferiore a 8173,91 euro.
Entrambi i requisiti devono sussistere affinché non si perda il diritto a ricevere la NASpI. Non è cioè sufficiente avere un reddito inferiore a quella cifra: se il contratto a tempo determinato dovesse superare, anche solo di pochi giorni, i sei mesi, l’indennità di disoccupazione decadrebbe. Ciò nonostante, quando il contratto a tempo determinato si concluderà, sarà possibile presentare una nuova domanda per ottenere, per i mesi di attività svolta, una nuova indennità di disoccupazione.