Ho il diabete posso andare in pensione prima? Le possibilità reale e i requisiti richiesti

È possibile accedere alla pensione anticipata se si soffre di diabete? Vediamo insieme cosa dice la normativa vigente.

Il diabete mellito- o diabete di tipo 2 – è una patologia metabolica che, solitamente, colpisce dopo i 50 anni. È possibile andare prima in pensione se si ha il diabete? In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.

Diabete e pensione anticipata

L’età pensionabile in Italia è stata fissata, dalla legge Fornero, a 67 anni purché il requisito contributivo sia di almeno 20 anni. Tuttavia ci sono diverse strade percorribili per accedere alla pensione con qualche anno di anticipo. In particolare, in presenza di disabilità certificate, in alcuni casi è possibile addirittura smettere di lavorare anche dieci o quindici anni prima rispetto a quanto stabilito dalla Fornero. Tra queste patologie rientra anche il diabete di tipo 2, cioè il diabete mellito? Non sempre.

Il diabete di tipo 2 è una patologia metabolica come il colesterolo, l’ipertensione, l’ipotiroidismo e l’obesità. Si differenzia in modo sostanziale dal diabete di tipo 1 che, invece, è una malattia autoimmune che può colpire anche i giovani e i bambini. Il diabete di tipo 2, solitamente colpisce le persone dopo i 50 anni ed è perlopiù legato all’alimentazione o a disfunzioni metaboliche. In casi particolari può dare diritto alla pensione anticipata.

Diabete e pensione anticipata: ecco come funziona

Come anticipato il diabete mellito o diabete di tipo 2 è una malattia del metabolismo. In alcune situazioni questa patologia può dare diritto alla pensione anticipata. Vediamo, allora, quando è possibile andare prima in pensione se si ha il diabete.

Andare prima in pensione con il diabete
Requisiti per andare prima in pensione/ Cassanoweb.it

Non esiste una pensione anticipata specifica per i diabetici come, invece, esiste per i ciechi. Tuttavia in presenza di requisiti specifici anche chi ha il diabete può accedere prima alla pensione. Molto dipende dall’età anagrafica del paziente diabetico, dagli anni di contributi maturati e, soprattutto, dalla percentuale di invalidità che gli è stata riconosciuta a causa del diabete.

Nei casi più estremi in cui il diabete rendesse impossibile svolgere la propria specifica mansione e l’Inps riconoscesse un’invalidità pari o superiore all’80%, allora se il lavoratore ha almeno 20 anni di contributi potrà accedere alla pensione a 61 anni se è un uomo o a 56 se è una donna. Se l’invalidità riconosciuta a causa del diabete, invece, fosse pari almeno al 74% un lavoratore potrà andare prima in pensione fruendo di Ape sociale. Con questa misura bisogna avere almeno 63 anni e almeno 30 di contributi.

Se ad avere il diabete è una donna e l’invalidità è pari o superiore al 74%, si potrà accedere alla pensione a 60 anni con Opzione donna. In questo caso il requisito contributivo deve essere di almeno 35 anni. Infine se il diabete causa una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 67%, un lavoratore, se ha almeno 5 anni di contributi, può ricevere l’assegno ordinario di invalidità.

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