Alcuni contribuenti hanno la possibilità di accedere al concordato preventivo biennale dal 2024. Scopriamo cos’è e come funziona.
Il decreto legislativo posto sul tavolo del Consiglio dei Ministri il 3 novembre 2023 ha introdotto la novità del concordato preventivo biennale a partire dal 2024. Ma esattamente di cosa si tratta e a chi è indirizzato? La novità relativa al concordato preventivo dal 2024 è indirizzato in favore delle partite IVA.
Si tratta di un’opportunità che viene concessa con lo scopo di congelare le tasse non ancora pagate. Ma facciamo chiarezza! I titolari di partita IVA che non sono riusciti a versare le tasse dovute hanno la possibilità di accedere al concordato preventivo biennale a partire da gennaio 2024.
Questa opportunità consente ai contribuenti di congelare temporaneamente il pagamento delle tasse con la possibilità di rinnovarlo allo scadere del biennio. Se nel corso dei due anni, il reddito ottenuto dal contribuente è minore a circa il 60%, egli avrà la possibilità di congelare per ulteriori due anni il versamento delle imposte.
Con l’introduzione del concordato preventivo per le partite IVA, il Ministero dell’Economia e delle Finanze contadi incassare circa 760,5 milioni di euro non ho ancora versati nelle casse del fisco. In questo modo il governo intende offrire un concreto aiuto ai contribuenti in difficoltà economica ma allo stesso tempo gli permette di recuperare le tasse sulle quali, ovviamente, non saranno applicate sanzioni o interessi.
Al concordato preventivo dal 2024 hanno la possibilità di accedere ai titolari di partita IVA che operano nell’ambito del regime forfettario e si applicano gli ISA.
Come funziona il concordato preventivo 2024
Per poter partecipare al concordato biennale dal 2024 bisognerà attendere che l’Agenzia delle Entrate pubblichi il programma per l’acquisizione dei dati, che serviranno ad elaborare la proposta di concordato. Tali programmi dovrebbero essere pubblicati entro il 15 marzo 2024 e permetteranno ai contribuenti di sapere con esattezza quali sono le informazioni da condividere con l’agenzia per poter accedere a questo strumento.
In ogni caso, il contribuente avrà la possibilità di aderire al concordato entro la data prevista per il versamento del saldo o del primo acconto delle imposte sui redditi, che generalmente è fissato al 31 luglio 2024.
Per poter accedere al concordato preventivo è necessario quel contribuente non abbia debiti tributari o che sia avvenuta l’estinzione di debiti in cui importo sia complessivamente vario superiori a €5.000 per attributi amministrativi.
Tra le cause di esclusione c’è anche la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, anche di solo uno dei tre periodi di imposta precedenti sui quali si applica il concordato. Anche la condanna ad uno dei reati previsti dal decreto legislativo del 10 marzo 2000 determina l’esclusione dal concordato.