Assegno di inclusione, sospensione e decadenza del sussidio: la nuova guida

Assegno di inclusione, perché si parla tanto di sospensione e decadenza dal sussidio? Scopriamo nel dettaglio cos’ha in serbo la nuova guida.

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ADI novità (Cassanoweb.it)

L’assegno di inclusione è il sussidio che parzialmente ha sostituito il reddito di cittadinanza allo scopo di tutelare i soggetti più deboli e dall’altro di inserirli nuovamente a livello sociale consentendo loro di avere dei mezzi di sostentamento per vivere in maniera dignitosa e per provvedere alle spese. Per questo motivo l’ADI necessita della presentazione dell’ISEE che indica la situazione economica del nucleo familiare in questione e quindi in base ad una serie di calcoli che vengono fatti, si determina l’importo da riconoscere.

Giusto quanto serve per provvedere almeno alle spese necessarie. Quello dell’assegno di inclusione è un tema molto caldo perché sono sempre tante le novità che vengono sviscerate. Come le linee guida emerse in questi ultimi giorni e che hanno un po’ destabilizzato i beneficiari. Modifiche a favore o meno? E’ meglio essere informati per vedere nel dettaglio in cosa consiste questo aggiornamento.

Assegno di inclusione, cosa accadrà con le nuove modifiche

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ADI novità (Cassanoweb.it)

Lo scorso 24 giugno è stata emanato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali il decreto numero 104, avente come scopo quello di invalidare le nuove linee guida di indirizzo. Elementi aggiornati per quanto riguarda la valutazione e certificazione dello stato di svantaggio. Nello specifico si tratta di definire meglio nel dettaglio i requisiti che devono avere i beneficiari per poter godere del sussidio.

Inoltre l’INPS ha altresì pubblicato un messaggio avente ad oggetto: “Assegno di inclusione. Verifica della condizione di svantaggio e di inserimento nei programmi di cura e assistenza. Implementazioni del servizio di validazione delle certificazioni ADI per le Strutture sanitarie”. Pubblicato peraltro il 26 giugno, quindi Immediatamente dopo il decreto peraltro consultabile sul sito del Ministero sopra accennato.

In questo messaggio dell’INPS si leggono nel dettaglio le indicazioni a cui devono attenersi le strutture sanitarie quando devono verificare le condizioni di svantaggio nonché di inserimento nei programmi di cura e assistenza.

Le indicazioni fornite dall’INPS

Non solo, sempre in questo messaggio, l’INPS in quanto ente erogatore, illustra anche le modalità del servizio di certificazione ADI per le strutture sanitarie. Seguirà anche una rilevazione di un secondo livello delle strutture sanitarie dove sarebbe necessario verificare un file allegato al messaggio stesso teso a validare o modificare le articolazioni delle strutture sanitarie entro il 15 luglio. Infine l’INPS raccomanda di provvedere all’abilitazione degli operatori delle strutture sanitarie di primo e di secondo livello, rendendoli adatte alle necessarie attività di verifica.

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