Chi è che decide veramente le ferie all’interno di un’azienda e cosa sono le ferie forzate? Può cioè un datore di lavoro costringere il personale a stare a casa?
Le ferie son un diritto sancito e garantito dalla Costituzione che all’art. 36 stabilisce che “Il lavoratore ha diritto al risposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunciarvi”. Il diritto poi stabilisce che un lavoratore dipendente matura le proprie ferie in base ai giorni di lavoro e in generale ha diritto a 26 giorni di ferie pari cioè a un mese di lavoro.
Ma chi è veramente decide quando un lavoratore può andare in ferie? In ultima analisi si può dire che è il datore di lavoro che decide, in questo quest’ultimo tenuto conto di diversi fattori -quali esigenze produttive, organizzative ed economiche- accetta le ferie richieste in quello specifico periodo dal lavoratore, cercando in ogni caso di prendere in considerazione e accontentare il lavoratore rispetto alla richiesta che questi gli fa.
Andando ancor più nello specifico, la legge poi distingue tra ferie individuali e collettive; nel primo caso ovviamente si tratta di un periodo di fruizione goduto da un solo lavoratore, mentre nel seconda caso il numero di lavoratori coinvolti è più ampio per cui l’azienda -pubblica o provata che sia- si organizza attraverso un cosiddetto piano ferie.
La legge però prevede anche l’ipotesi ferie forzate ovvero quel periodo di riposo imposto dal datore di lavoro ad un dipendente; ma perché può farlo? E in quali casi può applicarle?
Le ragioni oggettive che permettono le ferie forzate
Stando a quando detto fin qui, si può evincere che il è sì il datore di lavoro a decidere chi e quando va in ferie ma deve tener conto delle richieste del lavoratore. Ci sono alcuni specifici casi però in cui il datore può ricorrere allo stratagemma delle ferie forzate. Si tratta di ragioni oggettive, rientrano in queste ragione diverse ipotesi:
- ferie imposte al fine di rispettare le scadenze di legge;
- la decisione può anche basarsi sulla prevenzione, e quindi evitare che il lavoratore rischi infortuni sul lavoro -per esempio chi ha totalizzato molte ore di lavoro senza godere né di ferie né di permessi;
- ma si può decidere di imporre ferie forzate anche per evitare la cassa integrazione– si tratta in questo caso di una decisione presa in totale beneficio dei lavoratori per permettere loro di fruire di condizioni migliori rispetto agli ammortizzatori sociali;
- rientrano nelle ferie forzate poi anche quelle imposte per lavori di ristrutturazione del luogo di lavoro;
- eventi di forza maggiore, ad esempio danni causati da eventi climatici,
- ma si possono utilizzare anche nei casi in cui l’azienda sia arrivata a chiusura su ordinanza delle autorità pubbliche;
- infine, rientrano nelle ferie forzate anche le chiusure per festività come Natale, Capodanno o eventuali altri giorni di ponte decisi.
Quando non si possono imporre le ferie forzate
Come si accennava all’inizio del paragrafo precedente, le ferie forzate sono giustificate in un’ottica oggettiva; va da sé quindi che un datore di lavoro non può abusare del proprio potere decisionale imponendo ferie forzate per ragioni soggettive. Rientrano in questa sfera eventuali dissidi con il lavoratore oppure riguardanti il rendimento, le competenza o la condotta dello stesso.