Buoni fruttiferi postali: tutte le informazioni che bisogna tenere a mente per non farsi cogliere impreparati, scopri come funziona la riscossione e qual sono i costi.
I buoni fruttiferi, sono uno strumento che consente di effettuare un piccolo investimento nel quale è garantita la sicurezza del ritorno del capitale iniziale. Attraverso questo strumento gli interessi sono maturati durante gli anni e i soldi investiti si possono riavere indietro anche prima della scadenza. Gli interessi maturano dopo un determinato periodo di tempo, da 6 a 12 mesi, dunque se si ritira l’investimento prima, non si saranno maturati. Si tratta di un investimento sicuro, e per questa ragione i tassi non sono elevati. Un altro fattore da tenere in considerazione è che non è possibile avere elevati ricavi.
Buoni fruttiferi, tutto ciò che c’è da sapere
I buoni fruttiferi postali, non vengono tassati, è richiesta solo una quota di iscrizione di 50 € per poterli comprare. Ormai da qualche tempo, stiamo assistendo ad una sottoscrizione dei buoni fruttiferi postali, proprio per questa ragione la cassa depositi e prestiti e poste italiane, hanno deciso di incrementare i tassi di interesse.
Si tratta di una decisione che punta ad andare incontro alle esigenze dei risparmiatori, rendendo più competitivo questo strumento. Al momento sarebbero diverse le proposte messe a disposizioni per chi intende investire, anche i vincoli temporali sono differenti. Per quanto riguarda i costi non sono previsti né quelli di sottoscrizione, né di gestione.
Buoni fruttiferi, come funziona la riscossione
Poste italiane, ha sottolineato che non è previsto alcun costo per il rimborso dei buoni, in caso di duplicazione tuttavia è previsto il pagamento di una spesa di 1,55 € per ogni buono indipendentemente dal suo valore. Non ci sono spese non richieste neppure in caso di riscatto anticipato, tuttavia generalmente sono soggetti a tassazione tra cui l’imposta di bollo. I buoni inoltre godono di una tassazione agevolata rispetto ad altre forme di investimento, vengono tassati infatti al 26% e se sono esenti anche dall’imposta di successione. Viene però applicata l’imposta di bollo dello 0,2% ma solo in alcuni casi, se il valore di rimborso del portafoglio infatti inferiore a 5000 € l’imposta non dovrà essere pagata.