Imu non pagata o in ritardo: cosa accade e come rimediare

Cosa accade quando l’Imu non viene pagata? Ecco tutti i consigli utili da seguire in questi casi e le informazioni su come rimediare.

Imu non pagata o in ritardo
IMU non pagata o in ritardo, come fare per risolvere il problema – cassanoweb.it

Con IMU si intende l’Imposta Municipale Unica sugli immobili, ovvero la tassa da pagare sugli edifici e sugli appartamenti, ma anche sui terreni agricoli. Questo tributo può essere versato o su base annuale o in due rate. La prima rata scade alla metà di giugno, mentre la seconda scade a metà dicembre. Ma cosa accade se l’Imu non viene pagata entro la scadenza? Ecco le informazioni utili per rimediare al problema del mancato pagamento.

Come procedere quando l’Imu non è stata pagata: le informazioni utili per risolvere il problema

donna paga le bollette
Come procedere al pagamento dell’IMU in caso di ritardi – cassanoweb.it

Non differentemente dai tributi locali, l’IMU è una tassazione soggetta a prescrizione. Come il tributo della TARI. la Tassa sui Rifiuti cade in prescrizione, allo stesso modo l’IMU può cadere in prescrizione. Le tempistiche per cui ciò accada sono però diverse.

Le operazioni di recupero delle imposte non pagate sono, del resto, sempre più efficienti. Per questo motivo occorre ricordare le date dei pagamenti, per non rischiare di evadere la tassa. Il termine ultimo per pagare l’imposta sugli immobili è fissato al 16 di giugno. Dal momento che quest’anno il 16 giugno è caduto di domenica, la scadenza è stata posticipata a lunedì 17 giugno. Per coloro che sono in ritardo sul pagamento esistono alcune possibilità per rimediare, limitando le sanzioni.

Con l’approvazione della legge di Bilancio 2020, negli ultimi quattro anni c’è stato un inasprimento delle verifiche nei confronti di coloro che non pagano le imposte locali. Secondo quanto approvato, in caso di mancato pagamento i Comuni possono procedere a pignorare i beni dei contribuenti inadempienti giù a partire dal centoventesimo giorno dalla notifica dell’atto.

L’Agenzia delle entrate ha spiegato, però, che in caso di mancato versamento per prima cosa verrà inviata la notifica al contribuente. Trascorsi i sessanta giorni concessi al cittadino per presentare un ricorso, gli atti emessi dall’Ente locale assumono il valore di titolo esecutivo. Ciò vuol dire che non è più necessario notificare l’ingiunzione fiscale né la cartella di pagamento.

A quanto ammontano le sanzioni in caso di mancato pagamento

Il contribuente verrà informato tramite PEC (posta elettronica certificata) o tramite raccomandata del pignoramento dopo che sono trascorsi ulteriori trenta giorni. Il debitore può pagare le sanzioni su misura ridotta se procede al cosiddetto “ravvedimento operoso“. Se il versamento viene effettuata entro i quattordici giorni, viene applicata una sanzione dello 0,1% per ognuno dei giorni di ritardo. Se il pagamento viene corrisposto tra i 15 e i 30 giorni dalla scadenza, la sanzione da applicare è dello 1,5%o. Nel caso in cui il pagamento avvenga tra i 30 e i 90 giorni dal termine originario, la sanzione sarà pari allo 1,67% per ogni giornata. Oltre i 90 giorni di ritardo la sanzione sarà pari al 3,75%.

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