Che cosa accade se rinunci all’assegno di inclusione, scopri come procedere, se ci sono dei rischi e quando ti conviene, tutte le informazioni a riguardo.
L’assegno di inclusione, è un beneficio riconosciuto dal 1 gennaio di quest’anno che entra in sostituzione del reddito cittadinanza. Si tratta di una misura di sostegno economico di inclusione sociale e professionale. La possibilità di riceverlo, è condizionato al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, inoltre si tiene conto dell’ISEE nel nucleo familiare.
Nel momento in cui si percepisce, inizierà un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa, nei casi in cui il soggetto è ritenuto occupabile. Il beneficio economico, può variare a seconda delle caratteristiche del soggetto richiedente, non potrà comunque essere inferiore ai 480 € annui, il contributo sarà al massimo di circa 7560 € annui.
L’assegno di inclusione viene erogato attraverso la carta ADI, e con questo strumento sarà possibile effettuare acquisti di beni e servizi di prima necessità, effettuare bonifici mensili per pagare ad esempio il mutuo, l’affitto e le utenze domestiche. Si potranno inoltre effettuare prelievi in contanti non superiori ai 100 € al mese. Se una volta percepito, si volesse rinunciare all’assegno di inclusione, è possibile farlo.
Sarà sufficiente compilare il modulo di rinuncia all’assegno di inclusione che può essere scaricato sul portale dell’Inps. Secondo le disposizioni dell’Inps, una volta effettuata la richiesta la rinuncia, avrà effetto immediato a partire dal momento della rinuncia. Se per qualunque ragione infatti la revoca non dovesse avvenire immediatamente, il soggetto è tenuto a restituire tutte le somme ottenute a seguito della rinuncia stessa.
Con la rinuncia, oltre a perdere il beneficio, diventa nulla anche la domanda precedentemente presentata. Chi dopo aver rinunciato, volesse percepire di nuovo l’assegno di inclusione può farlo, ma deve presentare una nuova domanda e riniziare l’iter da capo. La rinuncia può avvenire in qualunque momento, nella maggior parte dei casi si procede in questo modo quando ad esempio si ha una variazione del nucleo familiare in cui vi è un aumento dell’ISEE, avviene un lutto, un figlio va via di casa o si ci trasferisce all’estero.
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