La riforma fiscale prosegue per la sua strada, ora il Governo interviene sulle multe per tasse non pagate, arriveranno ad essere dimezzate.
Dopo lo stop alla reintroduzione del Redditometro “per maggiori approfondimenti”, la riforma fiscale avviata dal Governo Meloni prosegue per la sua strada e arriva a toccare le multe e sanzioni emesse a seguito di tasse non pagate.
Il decreto arrivato in Consiglio dei Ministri, di fatto, dimezza le somme da pagare in caso di omessa dichiarazione e abbassa la soglia anche degli altri tipi di sanzioni. Così facendo le casse dello Stato avranno meno introiti, considerando i circa 2,2 miliardi di euro che ogni anno entrano a fronte di queste sanzioni. Il Governo spera in cambiamento di mentalità, sanzioni più basse dovrebbero invogliare gli italiani a rispettare le norme.
Proporzionalità delle sanzioni e maggiore certezza del diritto
Il decreto è stato già approvato lo scorso 24 Maggio e porta avanti quella riforma fiscale avviata fin dal primo anno di attività governativa. Come si accennava, sono diverse le novità introdotte soprattutto in merito a sanzioni su tasse omesse e non pagate; nello specifica di parla di “maggiore distinzione tra crediti inesistenti e quelli non spettanti, così come una maggiore integrazione tra il sistema sanzionatorio amministrativo e penale -ha specificato il viceministro dell’economia Maurizio Leo-. Si garantisce l’applicazione del principio di ne bis in indem, scongiurando così il rischio di duplicazione dei precedenti e delle sanzioni originati da uno stesso materiale“.
Si parla di maggiore proporzionalità delle sanzioni, ma anche di una maggiore certezza del diritto a tutela di tutti i contribuenti. In altre parole, l’idea è quella di abbassare le sanzioni ma di farle pagare a tutti i contribuenti che hanno violato le norme. Il tutto in una prospettiva di maggiore collaborazione tra cittadini e Fisco.
Inoltre, ha sottolineato Leo, le nuove sanzioni si adeguano i parametri europei: la media in questo caso è del 60% rispetto a quanto si deve al Fisco. Un dato nettamente inferiore all’Italia dove però l’evasione fiscale è la più alta.
Il calcolo delle nuove sanzioni
Finisce, quindi, l’epoca in cui le sanzioni potevano arrivare al 240% del dovuto; con il nuovo pacchetto di riforme al contribuente sarà richiesto non più del 120% dell’ammontare dovuto al Fisco. Il nuovo regime dovrebbe essere attivo già dal prossimo Settembre e prevede, tra l’altro, anche sanzioni amministrative ridotte da un quinto a un terzo. Per le dichiarazioni infedeli si passa, infine, dal precedente range del 90-180% al 70% fisso.