Assegno di inclusione, nuova importante comunicazione Inps: i dettagli

L’INPS ha fatto sapere tramite comunicazione che ci saranno delle interessanti novità per quanto concerne l’assegno di inclusione. 

Carta ADI
Assegno di inclusione novità INPS (Cassanoweb.it)

L‘assegno di inclusione, noto anche con la sigla Adi, è il beneficio che viene riconosciuto dallo Stato alle famiglie che si trovano in determinate condizioni. Trattasi nello specifico non solo di requisiti economici ma anche della presenza all’interno del nucleo di determinati soggetti aventi certe caratteristiche, quali la minore età, essere over 60. O ancora componenti che si trovano in uno stato di disagio e sono assistiti da centri certificati dallo Stato.

Quando ci si trova ad avere questi requisiti, l’INPS in qualità di ente erogatore, accoglie la domanda e riconosce a cadenza mensile la somma alle famiglie che ne fanno richiesta. Periodicamente l’INPS fa delle comunicazioni ufficiali in modo tale che tutti gli interessati, ossia richiedenti o già beneficiari, siano informati su una tematica tanto importante e soggetta a continue modifiche.

Assegno di inclusione, in arrivo la comunicazione INPS

Bancomat
ADI novità (cassanoweb.it)

Uno dei requisiti, come accennato sopra, per poter richiedere l’assegno di inclusione è quello di avere un soggetto che si trova in una condizione di disabilità. Un’invalidità almeno almeno del 75% oppure un componente che sia in condizioni di svantaggio. Soggetto inserito nei programmi di cura riconosciuti dallo Stato. In questi giorni l’INPS ha fatto una comunicazione, la numero 1816 del 2024. In tale documento si occupa di specificare meglio il rapporto tra il riconoscimento dell’assegno di inclusione e la persona che si trova in una condizione di disagio.

L’ente precisa che in questi casi bisogna effettuare la verifica di questa condizione, cioè che la persona sia inserita nei programmi di cura ed assistenza al pari di quanto sia dichiarato. Una verifica che viene fatta attraverso l’apposito applicativo presso le amministrazioni che hanno rilasciato questa certificazione. Nello specifico l’INPS andrà a rivolgersi direttamente verso l’ente locale che ha rilasciato questa certificazione. E chiederà quindi di verificare la veridicità di quanto dichiarato dalla piattaforma GePi. L’ente a sua volta dovrà dare risposta, decorso inutilmente il termine di 60 giorni varrà la regola del silenzio-assenso quindi avviene proprio l’accoglimento della richiesta.

Per gli svantaggi non certificati

Cosa succede invece per le situazioni di svantaggio non certificate dal Comune e non disponibili sulla piattaforma Siisl? In questo caso è l’amministrazione che ha adottato il provvedimento a dover attestare la sussistenza della condizione certificata di svantaggio. Nonché l’inserimento del programma di assistenza con una conferma che deve dare l’applicativo entro 60 giorni dalla notifica da parte dell’Istituto.

L’INPS precisa altresì che l’esito della verifica sulla condizione di svantaggio e relativo inserimento nel programma di cura può essere consultabile facilmente dal cittadino. Basta andare sul sito ufficiale dell’INPS ed accedere all’area riservata ADI, prossimamente ci sarà un nuovo servizio che fornirà tutte le risposte del caso.

Non temete i ritardi

Insomma, da tutto questo cosa si evince? Che le persone che hanno fatto domandina, certi di avere i requisiti perché un componente all’interno del nucleo familiare si trova in una condizione di svantaggio, è possibile che dovrà attendere più tempo. Periodo utile per ricevere l’accoglimento della domandina, nell’istruttoria è compresa pertanto la fase di verifica che deve avvenire entro 60 giorni.

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