Pensione, come va calcolata a seconda dell’età di uscita. Scopri tutto quello che c’è da sapere per non farsi trovare impreparati.
La pensione è sempre un argomento molto scottante e che va trattato con i guanti per la delicatezza che si cela dietro. Il motivo è molto semplice: la pensione è quella somma che viene erogata mensilmente e di cui è destinataria la persona che ha aggiunto una certa età e quindi gode della pensione di vecchiaia o d’altra parte la pensione riconosciuta ai soggetti disabili, un aiuto al mese per fronteggiare alle spese necessarie.
Visto che comunque sono tantissimi i pensionati in Italia, è giusto che è la tematica vada affrontata costantemente perché è sempre oggetto a continue modifiche, aggiornamenti tali da rendere gli utenti sempre preparati e sapere così come fronteggiare una questione corollaria. Importante ad esempio sapere come calcolare la pensione, fondamentale per i lavoratori che vogliono andare in quiescenza quindi una pensione anticipata.
Nel momento in cui il lavoratore decide di andare in pensione, deve capire anticipatamente a che età riuscirà a poterlo fare insomma. Deve aspettare tanti anni o ci sono delle opportunità tali che gli consentano anticipare la pensione e quindi uscirne dal mondo del lavoro? Scopriamo nel dettaglio come procedere, ossia come calcolare per evitare di fare errori. Molti lavoratori arrivano in un momento in cui si trovano davanti a un bivio: andare in pensione subito oppure rimandare l’uscita in modo da poter prendere un assegno più alto.
Il calcolo della pensione soprattutto nel sistema retributivo non è facile perché si considerano le ultime retribuzioni percepite dai lavoratori. Diverso il calcolo contributivo di un lavoratore che ogni mese versa il 33% della sua retribuzione alla pensione, ogni anno oltre il 3% della retribuzione lorda utile viene lasciata alla pensione futura. Chi ha perso fino a 10.000 euro nel 2023 si trova nel 2024 un versamento che viene aumentato del 5,4% che è il tasso di inflazione stimato dalla Istat.
Il lavoratore nel 2024 quindi si troverà fino a 10.540 euro sui contributi del 2023. Se nel 2025 l’inflazione salirà dal 5% si dovrà fare un calcolo di 10.540 + 5%, e via eseguendo. Solo così poi si arriva al montante contributivo rivalutato e su cui si calcola la pensione.
Quindi il calcolo del montante contributivo è fondamentale per procedere al calcolo della pensione. Facendo come esempio 300 mila euro di montante contributivo, se un lavoratore esce a 62 anni prenderà 14.646 annualmente, a 63 anni 15.084 e invece a 64 anni quindi 15.552 all’anno. Il punto il massimo della pensione si ottiene a 71 anni prendendo 19.965 euro all’anno di pensione. Si evince quindi un calcolo di oltre 5.000 euro in più rispetto al pensionato 62enne. Se invece si segue la disciplina classica che prevede la pensione di vecchiaia a 67 anni, si ottiene un trattamento da 17.169 euro.
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