In queste ultime ore, l’INPS sta bloccando alcuni pagamenti a causa di errori commessi dai richiedenti. Ecco a cosa bisogna prestare attenzione
Quando si ha diritto a un bonus o a una forma di sostegno economico o agevolazione fiscale, è importante verificare precisamente di possedere tutti i requisiti richiesti, prima di fare domanda. Per stabilire la platea di cittadini che ne ha diritto, infatti, lo Stato e l’INPS fissano alcuni criteri imprescindibili ai quali chiunque voglia beneficiare di queste agevolazioni devono sottostare: il rischio, infatti, è quello che si sta palesando proprio in queste ore.
In queste ultime ore, infatti, l’INPS sta bloccando alcuni pagamenti relativi a una forma di sostegno economico molto apprezzata dai cittadini ed essenziale per i riceventi. Il problema sta infatti in alcuni errori, spesso commessi in buona fede, che però possono comportare la decadenza del diritto di ricevere quel determinato sostegno: ecco qual è l’agevolazione specifica e quali sono gli errori che la fanno saltare.
INPS, problemi con l’Assegno di inclusione: così lo perderai
L’Assegno di inclusione è riservato alle famiglie che hanno al loro interno almeno un componente minorenne, con più di sessant’anni o con disabilità e che abbiano un Isee non superiore a 9360 euro. Così come il reddito di cittadinanza, anche l’Assegno è collegato a una politica attiva che prevede l’affiancamento dei servizi pubblici o privati per il lavoro o dei servizi sociali comunali. Ci sono quindi degli obblighi e dei divieti da rispettare: ecco quali sono.
Gli errori più comuni che causano la perdita dell’Assegno di inclusione possono essere commessi anche solo da un membro del nucleo famigliare che lo riceve. Uno di questi è il rifiuto di sottoscrivere il Patto di inclusione con i servizi sociali o il Patto di servizio personalizzato con i servizi per lavoro. Pericoloso, inoltre, anche non partecipare alle iniziative formative, di riqualificazione o finalizzate all’inclusione del soggetto nella realtà lavorativa o sociale in cui si trova.
Altra fattispecie che causa la perdita dell’Assegno, è la mancata frequenza di un percorso di istruzione degli adulti di primo livello o il rifiuto di un’offerta di lavoro congrua. Inoltre, l’Assegno di inclusone è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa entro i primi 3mila euro di reddito. L’INPS, però, va informato in merito alla propria attività professionale con il modello Adi-Com e questo va inviato entro i primi 30 giorni dall’inizio del lavoro subordinato.