Non tutti sono tenuti al pagamento del bollo auto e a volte basta solo controllare la data per rendersene conto.
La tassa sulla circolazione del veicolo è obbligatoria a livello nazionale per tutti ma ci sono fattispecie specifiche che permettono di essere esenti dal pagamento dello stesso. Le condizioni cambiano perché dipende a livello regionale dalla tassa, dalle agevolazioni disposte e quindi anche da quello che ognuno è tenuto a versare annualmente.
Tutti coloro che rientrano però nelle fasce di pagamento sono obbligati a farlo, pena un’ammenda piuttosto salata per sanare il proprio debito. Quindi è giusto informarsi di quanto, quando e come pagare e anche delle condizioni in cui invece non si è tenuti a farlo.
Bollo auto, chi non deve più pagare dopo questa data
Per sapere quanto bisogna pagare di bollo auto bisogna verificare con l’ACI. Questo importo viene calcolato considerando diversi fattori tra cui l’importo della tassazione prevista a livello regionale, quindi i cavalli e la potenza della vettura e altri dettagli inerenti il veicolo. Non c’è quindi una sola tassa uguale per tutti. Si può accedere al Portale dell’automobilista per avere dettagli in merito.
Il pagamento avviene annualmente e si può fare online, presso le tabaccherie e i punti Sisal di pagamento, presso le banche e gli istituti o direttamente presso l’ACI e i centri territoriali. Alcune esenzioni riconosciute a livello nazionale riguardano le auto d’epoca, le vetture di interesse storico quindi sia per auto entro i 20 anni di età che superiori, le vetture elettriche o ibride. In alcuni casi si tratta di esenzione totale, in altri casi di uno sconto anche importante, per tale motivo è fondamentale sempre accertarsi di quanto previsto a livello regionale.
Per il bollo auto di vecchia data scatta la rottamazione e quindi è possibile non pagare più i sospesi degli anni precedenti. Gli importi fino a mille euro che rientrano negli anni 2000-2015 sono stati infatti cancellati direttamente dalla legge e questo permette a coloro che avevano un debito di non doversene più occupare.
In generale vale la regola dei tre anni, quindi quando il mancato pagamento si trasforma in cartella esattoriale segue l’iter di tutti gli altri sospesi. Se in questi anni non avviene alcun sollecito di pagamento, allora si determina la prescrizione. Il tempo scatta dal momento di decorrenza dell’ultimo avviso, quindi chi riceve comunque un documento da parte dell’Ente deve corrispondere quanto dovuto.
Il termine per contestare un sollecito di pagamento è di 60 giorni dalla notifica, se non si paga comunque il bollo auto si attiva il pignoramento del conto corrente, del quinto dello stipendio, della pensione, il fermo auto amministrativo. Quindi tutte le norme previste vengono applicate che si tratti di un importo minimo o importante. Si può chiedere di dilazionare il proprio debito al fine di pagarlo a rate, in quel caso basta corrispondere anche una sola rata per annullare tutto quindi sospendere fermo amministrativo, prelievo su conto ecc.