Sapevi che è possibile andare in pensione con 5 anni di anticipo? Scopriamo come fare ad accedere a questa opportunità e quali sono le condizioni da accettare.
In base all’attuale riforma delle pensioni, in Italia, è possibile ritirarsi dal lavoro a 67 anni dopo aver versato almeno 20 anni di contributi obbligatori. Stiamo parlando della famosa legge Fornero, che attualmente è la riforma attiva nel nostro paese.
Oltre a questa opportunità, però, i lavoratori hanno la possibilità di andare in pensione 5 anni prima nel 2024. Stiamo facendo riferimento a Quota 103, che permette ai lavoratori che rispettano determinate condizioni di uscire dal lavoro prima dei 67 anni di età. Tuttavia, questa misura prevede che i lavoratori accetti determinati condizioni economiche sfavorevoli.
Pensione con 5 anni in anticipo: a quali condizioni?
Con l’approvazione della Legge di bilancio 2024 è stata prorogata Quota 103 che permetterà ad alcuni lavoratori di andare in pensione a 62 anni, ovvero con cinque anni di anticipo rispetto all’attuale requisito anagrafico che permette di raggiungere la pensione di vecchiaia. Tuttavia, se da un lato questa misura permette al lavoratore di uscire dal mondo del lavoro prima, è opportuno considerare anche l’aspetto economico che è decisamente svantaggioso. Coloro che infatti decidono di sfruttare Quota 103 andranno incontro ad una penalizzazione dell’assegno.
Rispetto alla pensione di vecchiaia Quota 103 permette di accedere al pensionamento con 5 anni di anticipo, imponendo il divieto di cumulo dei redditi. I lavoratori che escono con Quota 103 non possono percepire altri redditi da lavoro o arrotondare la pensione, fatta eccezione per il lavoro autonomo occasionale fino a €5.000 di reddito annuo lordo.
Ma rispetto alla misura prevista per il 2023, quella prorogata con la Legge di bilancio 2024 prevede delle differenze che riguardano sia il calcolo della pensione che la finestra di attesa.
A proposito di quest’ultima, il lavoratore privato che intende beneficiare di Quota 103 dovrà attendere 6 mesi per la decorrenza del trattamento. Mentre i lavoratori del settore pubblico dovranno attendere nove mesi.
Per quanto riguarda le differenze di calcolo del trattamento, il vantaggio anagrafico che permette di andare in pensione con 5 anni in anticipo ricade sull’aspetto economico. In particolare accedendo a questa misura si accetta il ricalcolo contributivo della pensione. Per i lavoratori che hanno più di 18 anni di contribuzione alla 31 dicembre 1995, questa condizione può produrre un taglio che può arrivare al 30% dell’importo.
Senza dimenticare che l’importo della pensione non deve superare il limite di quattro volte il trattamento minimo INPS.